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Dustin Hoffman e Robert Redford, un po' è colpa loro. Se non fossero stati così fantastici, splendidi e convincenti nel film All the President's Men, forse migliaia di giornalisti non sarebbero cresciuti col mito del retroscena e dello scoop. Non che ci sia nulla di male a "cercare" le notizie, ma è che la cosa si è così incarognita che oggi si è arrivati al paradosso che non è più notizia ciò che appare ed è manifesto, ma ciò che "sta dietro", nell'inconfessabile e nel sordido, in "quel che non vi dicono, quel che vi tengono nascosto".
Se poi ci si aggiunge un po' di mistero, un pizzico di servizi segreti, di "carte" non meglio precisate, il gioco è fatto: non è più giornalismo, è proprio fiction, siamo tutti un po' Dustin Hoffman e Robert Redford.
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Prendete l'ultimo caso: la paginata con cui il Corriere della Sera ha stilato la lista degli "Influencer e opinionisti. Ecco i putiniani d'Italia". Un articolo che, citando «un'indagine avviata dal Copasir», me...
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