Vito Bugliarello non sapeva nuotare, eppure il 22 aprile scorso è entrato nel mare mosso: si è spinto fin dove riusciva a toccare, dopo aver abborracciato una sorta di fune annodando quello che aveva addosso – «il suo maglioncino», «due asciugamani», le persone radunate sulla scogliera non sanno molto, né dire di più ai giornalisti.
I sommozzatori hanno trovato il suo corpo tra i costoni di roccia vicino alla riva dopo oltre 24 ore di ricerche e la procura di Siracusa ha aperto una indagine per ricostruire “dettagli” e “dinamica” dell'accaduto: «Si è trovato nel posto sbagliato al momento sbagliato – ha spiegato il suo amico Pierpaolo al Corriere -. La vita è così purtroppo». Ma per i due ragazzini che quel giorno avevano deciso di farsi un bagno vicino alla spiaggia della Marchesa, tra Avola e Cassibile, e che si sono aggrappati alla fune lanciata loro da quel ragazzo corso giù dalla scogliera per aiutarli, Vito era nel posto giusto al momento giusto: la vita è anche così...
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