La storia d’amore tra un giovane povero in cerca di fortuna e la figlia di una famiglia benestante durante il primo e ultimo viaggio del Titanic. Di James Cameron
Grande film d’intrattenimento popolare, forse il più grande e giustamente il più celebrato degli ultimi vent’anni. Diretto nel 1997 da un grande regista come James Cameron, l’autore di opere geniali come Terminator o del sequel di Alien, ha tantissimi meriti che vale la pena mettere in fila.
DiCaprio
Il primo è quello di aver lanciato nel firmamento hollywoodiano due giovani attori come Leonardo DiCaprio e Kate Winslet. Il primo, che a dire il vero si era già distinto negli anni 90 con due buoni film come Buon compleanno Mr Grape e Romeo + Giulietta; farà solo meglio dopo Titanic, con l’eccezione del debolissimo The Beach: Prova a prendermi, The Aviator, The Departed, Revolutionary Road, Shutter Island, Inception e J. Edgar, il Django tarantiniano, The Wolf of Wall Street e Revenant ci dicono che Cameron aveva visto giusto nello scommettere su questo biondo ragazzo ventitreenne dalla bellezza efebica. La sua prova in Titanic, sostenuta oltre che dall’intero cast anche da un congegno tecnicamente e narrativamente perfetto, è efficace e il feeling con la Winslet totale.
Kate Winslet
Kate Winslet è il secondo straordinario punto di forza del film: fu lei la vera scommessa al buio di regista e produttori. Allora ventiduenne e dotata di un fisico non filiforme, aveva un curriculum pure lei di tutto rispetto (era la protagonista di Creature dal cielo di Peter Jackson, fu straordinaria nell’altrettanto duro Jude di Michael Winterbottom), ma era comunque pressoché sconosciuta al grande pubblico e negli ambienti di Hollywood si temeva che il botteghino avrebbe bocciato questa giovane ragazza inglese dalle linee rotonde, ben distante dallo status di star. Fu invece un trionfo per il realismo dell’interpretazione e perché incarnò alla perfezione il sogno tutto femminile di una storia d’amore senza tempo ma possibile, nonostante la bilancia e qualche difettuccio. La Winslet poi diventerà grandissima e ancora più bella, interpretando numerosissimi ruoli difficili e vari, dalla commedia romantica e bizzarra di Se mi lasci ti cancello al dramma da camera Carnage.
Dunque due grandi attori, che poi avrebbero calcato il set insieme in Revolutionary Road, due interpreti maiuscoli, star hollywoodiane a tutto tondo in grado con la propria presenza di catalizzare l’attenzione di centinaia di migliaia di spettatori a tutte le latitudini del mondo.
Incassi da record
Spettatori appunto che furono numerosissimi per quanto riguarda Titanic, uno dei film che incassò di più della storia del cinema. Il merito è soprattutto di Cameron, della sua idea di fare cinema dal forte impatto spettacolare per tutti, autentico cinema popolare come era il capitolo 2 di Terminator e come popolare sarà l’altro successo planetario, il fantascientifico Avatar.
Incassi vent’anni dopo
Nel caso di Titanic, che anche in questa riedizione sta ottenendo un notevole riscontro al box office, gli ingredienti del successo si ripartiscono equamente tra una sceneggiatura schematica ma funzionale, un cast eccellente tra protagonisti e comprimari (tra i quali ricordiamo almeno il “cattivo” Billy Zane, Bill Paxton e Ioan Gruffudd), una messinscena curatissima con il Titanic ricostruito in studio e un uso importante ma non opprimente degli effetti speciali, di cui sin dal primo Terminator Cameron fu geniale utilizzatore.
Forza delle immagini
Come in tutti i grandi film non mancano i difetti, su cui però si soprassiede volentieri: la lunghezza eccessiva, una cornice evitabile (e che fa partire il dramma dopo una mezz’ora buona), alcuni momenti enfatici di una sceneggiatura schematica che divide il mondo in poveri e belli e ricchi e cattivi. Piccoli difetti subissati dalla forza delle immagini, dall’umanità viva e pulsante di tanti personaggi collaterali (chi non si ricorda figure come quelle dei musicisti o del comandante della nave?) e dal grande carisma degli attori in campo. Un esempio su tutti: una sequenza come quella del ritratto che DiCaprio dipinge per la sua bella è stravista, zeppa di cliché e luoghi comuni da soap opera. Eppure l’intensità dei due attori e la forza della regia di Cameron l’hanno resa indimenticabile e scolpita nella mente di tantissimi spettatori. E quando un film ti lascia, anche a distanza di anni, immagini, sequenze, dialoghi questo non è più un film e nemmeno un grande film, ma diventa un classico senza tempo. E Titanic, che dopo vent’anni anni buoni non dimostra nemmeno una ruga, lo è senz’altro.