Vendola e il tira e molla sui vitalizi: li abroga, li ripristina, ora promette di ri-abrogarli. Un genio

Di Chiara Rizzo
18 Aprile 2013
Aveva fatto la battaglia per i tagli alla casta. Poi, zitto zitto, aveva fatto passare emendamenti che ripristinavano i privilegi. Scoperto, promette di ri-toglierli. Una toppa peggio del buco

La diffusione della notizia che la Puglia di Nichi Vendola, che si vantava di aver eliminato i vitalizi a novembre, li ha ripristinati in gran segreto il 3 aprile scorso ha fatto in fretta il giro dei social network. Su facebook e twitter il tam-tam dei commenti contrariati tra chi sostiene Vendola, e quelli entusiasti di chi lo accusa, è stato talmente elevato che lo stesso Vendola se n’è spaventato. E così, dopo la figuraccia del 3 aprile, ne ha fatta una nuova ieri: «Promettiamo che l’emendamento verrà ri-abrogato nella prossima seduta» ha fatto sapere il presidente del consiglio regionale Onofrio Introna (Sel).

LA FIRMA. Come ha raccontato tempi.it, il 30 novembre scorso, sull’onda dei sentimenti anti-casta e in vista delle politiche, il leader di Sel aveva pubblicizzato i tagli epocali degli stipendi della sua giunta, e del suo consiglio. Così non era avvenuto, anche se una misura economicamente significativa avrebbe potuto essere l’abrogazione dei vitalizi, approvata dal 1 gennaio 2013, che avrebbe comportato per la Puglia un risparmio di ben 11 milioni di euro.
I vitalizi attualmente sono stati ripristinati: e per di più ciò è avvenuto non solo con il consenso tra opposizione e maggioranza, con lo stato maggiore di Pd e Sel tra i primi firmatari, ma soprattutto con la firma in prima fila dello stesso Vendola.

VITALIZI. Attualmente i consiglieri regionali potranno rivecere un assegno che, sulla base degli anni e delle legislature trascorse, varia dal 35 al 70 per cento dell’attuale mensilità lorda. Oggi i consiglieri pugliesi, in virtù dei tagli (leggerissimi) approvati a novembre, prendono circa 8.600 euro netti di indennità base, cui si sommano eventuali indennità di carica (dai 2.700 euro dei presidenti della regione e del consiglio ai 1.200 ai capigruppo) o rimborsi “spese di esercizio mandato” (4.100 euro esentasse per tutti). Orientativamente si calcola che un consigliere che fosse, per esempio, giunto al suo terzo mandato, potrebbe contare su un vitalizio complessivo da 356 mila euro lordi.

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2 commenti

  1. gianluca s.

    Non vedo niente di meschino. Era stata introdotta un’abolizione del vitalizio, poi coraggiosamente tolta. Vendola voleva essere l’esempio – autoproclamatosi – di un modo nuovo e diverso di fare politica? Certo il vitalizio rende possibili molte “narrazioni”a molti per lungo tempo..
    Per non parlare dei già ricchi emolumenti, ordinari e integrativi, dei consiglieri regionali pugliesi ( tra i piu’ alti d’Italia, o no?).
    Buffonate!

  2. francesco taddei

    è meschino ed inutile prendersela solo con vendola. mauro, lupi, formigoni e amicone non brillano per battagle anti-vitalizi. quello di fregare è un gene del dna italiano.

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