Valtur e il piano per il futuro: «Dieci villaggi all’estero entro il 2019 e 14 milioni per ristrutturare l’esistente»

Di Matteo Rigamonti
15 Maggio 2014
Tunisia, Egitto, Turchia, Grecia, Marocco, Maldive, Montenegro, Bahamas, Zanzibar e Mauritius. Sono i paesi dove l'azienda rilevata dal Gruppo Orovacanze ha intenzione di portare il suo modello

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«La crisi è un’opportunità unica per crescere e ripartire». Così Franjo Ljuljdjuraj, presidente del Gruppo Orovacanze, a margine della presentazione avvenuta questa mattina, spiega a tempi.it il piano di rilancio di Valtur, l’azienda, acquisita lo scorso ottobre, che per anni ha fatto la storia del turismo e dei villaggi in Italia. Piano che prevede un investimento iniziale di 14 milioni di euro nei prossimi tre anni per ristrutturare le strutture ricettive già esistenti e dieci nuove aperture a marchio Valtur tra il 2016 e il 2019: Tunisia ed Egitto nel 2016, Grecia e Turchia nel 2017, poi Marocco, Maldive, Montenegro nel 2018 e Bahamas, Zanzibar e Mauritius nel 2019.

VACANZE MADE IN ITALY. Valtur, oltre ad essere sinonimo di «professionalità, passione e determinazione», lo è anche di «ospitalità italiana» ovunque nel mondo, ha esordito Ljuljdjuraj, di fronte a una sala di 150 persone, composta soprattutto addetti al settore e media. «Il nostro obiettivo è quello di far coincidere i valori di un modello di accoglienza unico e inimitabile con le regole del mercato», ha aggiunto. «Per questo aspiriamo a riportare in Valtur tutte quelle professionalità che ne hanno sempre fatto parte, insieme a tanti giovani che scoveremo grazie al lavoro dell’Accademy», il centro che per Valtur si occupa di formazione permanente e reclutamento, anche in collaborazione con università come lo Iulm. Mentre le «nuove strutture ricettive seguiranno il modello di prodotto Valtur, che ho fortemente voluto conservare», ha proseguito Ljuljdjuraj, «ho, invece, applicato il nostro business model che si concentra sulla gestione delle strutture senza proprietà immobiliare, in linea con il mercato internazionale».

TURISTI STRANIERI. Attualmente Orovacanze insieme a Valtur possono contare su 4 mila camere suddivise su 23 strutture, di cui solo una all’estero, per un totale di 13 mila posti letto (10 mila al mare e 3 mila in montagna) e un picco massimo di 1,7 milioni di presenze l’anno, ha ricordato Domenico Pellegrino, direttore generale di Valtur e del Gruppo Orovacanze. Ma l’obiettivo è quello di «raggiungere nel 2019 7 mila camere per un totale di 20 mila posti letto e 2,6 milioni di presenze annuali». Per questo, oltre ai turisti italiani, Valtur e Orovacanze, mirano ad attrarre una fetta dei 20 milioni di stranieri che ogni anno decidono di trascorrere le vacanze in Italia, di cui 16 milioni provenienti dall’Europa. Ciò, infatti, consentirebbe al gruppo di estendere la stagione, aumentare il fatturato (previsto per il 2014 intorno a 86 milioni di euro) e abbattere così più facilmente i costi fissi.
I nuovi investimenti, hanno assicurato Valtur e Orovacanze, non diminuiranno in alcun modo l’importo investito in Italia. E rimarrà la distinzione tra le strutture ricettive di montagna, sempre, gestite da Orovacanze e i villaggi in località di mare a Valtur.

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