Perché i bambini non nascono più mentre proliferano i cagnolini da compagnia

Di Carlo Bellieni
05 Agosto 2013
Tra l'uomo e gli altri «individui capaci di movimento autonomo» le differenze sostanziali superano le somiglianze del Dna. Dall'ignoranza di questo fatto nasce la nostra tendenza ad abusare di loro. Nel bene e nel male

Tratto da Zenit.org – Animali: Individui capaci di movimento autonomo, e in certi casi di socialità e affetto tra cui si differenziano gli esseri umani detti “persone”, indipendentemente da età e stato di salute,  per la loro capacità – in atto o solo potenziale – di interrogarsi sul significato delle cose (Glossario di bioetica)

Realismo
Animale: ciò che è animato, che si muove per propria natura. È evidente che l’ambito degli esseri viventi ha qualcosa in comune con l’essere umano, tanto più nel caso degli animali e dei mammiferi in particolare… Tuttavia, l’essere umano ha un ruolo particolare in quanto tra tutti, l’unico in possesso di senso dell’infinito. Purtroppo il maltrattamento degli animali è un fatto all’ordine del giorno, e l’uomo oscilla tra la tentazione al maltrattamento e un affetto spesso sostitutivo di affetti umani.

Ragione
Certo che anche noi apparteniamo al genere animale e non si devono negare le somiglianze genetiche o fisiche che riscontriamo; ma bisogna considerare anche le differenze. Si tende a giustificare una certa perdita di confini tra essere umano ed essere animale in ragione di una somiglianza genetica, in particolare con certe grandi scimmie; il paradosso è che la “somiglianza” del Dna umano a quello di ogni altra specie animale è maggiore della “differenza” di ciò che l’umano riesce a immaginare e desiderare rispetto agli altri animali. Questo rende ancora più evidente che il salto di qualità tra uomo e scimmia legato all’autocoscienza e alla ricerca del significato delle cose non è dato da qualche elemento di Dna: il salto è sostanziale, la differenza di Dna non lo è. Questo però non giustifica nessuna forma di maltrattamento degli animali, anzi richiede un sempre maggiore rispetto e amore per essi, dal momento che l’uomo scopre anche nel resto del mondo animale un significato buono e una bellezza che lo induce a trattarlo con rispetto.

Quale amore per gli animali? Oggi si parla di «adottare le balene», mentre l’idea di adottare un bambino è passata a “opzione di serie B” rispetto alla fecondazione in vitro tanto pubblicizzata. Le pubblicità di cibi per animali sono diventate incombenti e addirittura raffinate, mentre tanti bambini muoiono di fame. Addirittura esistono cliniche estetiche per gatti e cani, mentre un tempo il veterinario era esclusivamente (ed etimologicamente) quello che si prendeva cura degli animali vecchi (vetus in latino), per non lasciarli in preda alle malattie. Ma il problema grave è che mentre i bambini non nascono più, proliferano i cagnolini da compagnia. E le bambine sono addestrate dalla tv a prendersi cura di cani e gatti, oggi anche nella versione-bambolotto (così non sporcano) o virtuali (così i genitori stanno in pace). E contemporaneamente sono scomparsi i bambolotti-bambino, tanto che ormai le bambine e i maschietti sono rassegnati a scordarsi l’idea di avere un fratellino e quella orripilante di diventare mamma un giorno («ma siamo matti!»), mentre invece si vedono bene come ammaestratrici di gatti o come dog-sitters.

Empatia: quanto la cosa ci interessa
L’amore per gli animali è in tante persone innato e piacevole; in altri è meno scontato; ma è un bene che nasce dal rispetto della creazione che ci circonda. Certo, l’amore per gli animali può essere o diventare un ripiego: l’amore per gli uomini/donne non è scontato, può essere spesso a rischio, (si può essere traditi, bisogna sacrificarsi per esso, non è detentivo) con conseguente ricaduta del nostro bisogno di amare sui quadrupedi che invece tante pretese in apparenza non ne hanno, non possono scappare se non a loro scapito, e possono essere tenuti loro malgrado chiusi in casa mentre sarebbero ben lieti di correre lontano mille miglia, ma non sanno lamentarsi o perlomeno non si fanno capire (o noi spesso non lo vogliamo capire). L’animale necessita di un suo habitat, e spesso gliene diamo uno artificiale, pensando che il suo bisogno sia il nostro… e non gli facciamo un buon servizio.

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11 commenti

  1. Patrizia

    chissà perché questo interrogativo non viene mai posto a chi compera un’auto sportiva, l’I-pod di ultima generazione, un guardaroba nuovo con solo capi firmati, “Con tutti i bambini che muoiono di fame ti sei comprato un giubbotto di piumino Moclere?” “Quanti bambini avresti potuto salvare se non buttavi i soldi in un Rolex!”. No, queste domande non vengono mai poste, solo noi animalisti ci dovremmo sentire in colpa se giù in Africa muoiono di fame. Per fortuna ci pensa l’autore dell’articolo a sfamarli

  2. pikassopablo

    nella civilissima Italia proliferano i cagnolini d’accompagnamento, e il perchè è presto detto: perchè avete governato la cultura di questo paese negli ultimi 20 anni 😀

    1. Alcofibras

      “ultimi 20 anni” è una logora espressione grillina

    2. ugobagna

      Certo Pikassopablo, la mentalità cattolica sarebbe quella prevalente nella società italiana negli ultimi vent’anni… Si si, hai proprio ragione… Ma come fai a scrivere certe cose quando sai benissimo che in Italia è in atto (e non solamente da vent’anni) come in tutta Europa (seppur in tempi e modi diversi) un processo fortissimo di secolarizzazione…

      1. pikassopablo

        concordo con te Ugo, in Italia vi è un processo di fortissima secolarizzazione e la “mentalità cattolica” (come la definisci tu) non è prevalente nella società italiana. Ma io non ho scritto di “mentalità cattolica”: ho scritto “perchè avete governato la cultura di questo paese” 😉 forse è sfuggito qualcosa? 😀

        1. Giulio Dante Guerra

          Che cosa vuol dire “voi avete”? Io, per quel che mi riguarda, ho cominciato nell’inverno 1969-70 a combattere seriamente contro quella cultura del per voi “mitico” 1968, da cui ha avuto origine tutto lo sacello morale oggi imperante: in fondo, anche le donne che frequentavano le “cene di Arcore” con Berlusconi, erano “figlie”, magari inconsapevoli, della “rivoluzione sessuale” sessantottesca. Per sapere un po’ di più su una storia che è anche la mia, leggiti il seguente libro di Marco Invernizzi: Alleanza Cattolica dal Sessantotto alla “nuova evangelizzazione”. Una piccola storia per grandi desideri (Piemme, Casale Monferrato 2004). Buona lettura.

          1. Giulio Dante Guerra

            Non avevo scritto “sacello morale”: avevo scritto “sfacelo morale”! Accidenti al “correttore linguistico”!

        2. ugobagna

          Eh già, finché non definirai in maniera concreta chi intendi comprendere in quel “voi”, in maniera sofistica potrai continuare a mischiare le carte…

  3. aNNA

    Considerando che la popolazione mondiale aumenta sempre più non è poi così vero che proliferano più cagnolini che bambini. Il fatto è che oggi giorno almeno in occidente ci si preoccupa prima di tutti dare ai figli un certo standard di vita, diversamente da 60 anni fa.

    1. Vera

      prima che ai bambini si dia un certo standard di vita ci estingueremo…

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