La canzonetta si adatta ai tempi duri: è boom dei testi socialmente utili. Dopo che Baglioni ha messo in musica la Costituzione («La bandiera è il tricolore a bande verticali, verde, bianco e rosso, di dimensioni uguali»), ecco le battaglie civili di Celentano («Io non ci credo che tutti gli italiani sotterrerebbero l’amianto nei campi e comprerebbero la partita agli arbitri») e l’inno alla terza età di Emma («Ho dato la vita per il mio paese e mi ritrovo a non tirare a fine mese»). Infatti anche noi abbiamo scritto una canzone impegnata.
ECCOLA «Ho visto un uomo che moriva per amore/ ne ho visto un altro di uranio impoverito perirà./ C’era un ragazzo che come me/ amava i single ed i busòn./ Questa è la storia di uno di noi,/ anche lui nato nel precariato./ Voglio una vita spericolata/ voglio un cappotto come Mario Montì./ Quella sua maglietta fina,/ tanto stretta al punto che/ se non ora quando?/ Dammi tre parole,/ sole, cuore e polveri sottili./ Chiamami ancora amore/ e ti denuncio per stalking». Va bè, la metrica è quella che è, ma oggi è la sostanza che conta. C’è caso che l’anno prossimo Sanremo lo vinciamo noi.