Un nuovo campione misterioso. Attaccante di peso, gambe chilometriche e…
Venerdì avevate risposto in tanti: gli indizi erano facili, e ad Andreas Granqvist ci eravate più o meno tutti, anche se il più veloce era stato Filippo Costa, cui ieri avevamo dedicato una bella intervista. Il “campione misterioso” di oggi è invece più difficile… Ricordiamo che, come per il giocatore di venerdì, le risposte (nome e cognome del calciatore) vanno inviate all’indirizzo [email protected], indicando nel campo oggetto la dicitura “campione misterioso“.
Capello lungo, unto e bisunto, faccia mediterranea con un filo di barba e due gambe chilometriche. Il giocatore in questione è un buon attaccante, anche se pare difficile possa vincere l’Europeo. Oddio, le sorprese non sono mai da escludere, e dalle sue parti lo sanno bene, però non ci scommetterei troppo.
E poi quest’anno il suo titolo nazionale l’ha già vinto. Forse in pochi se ne sono accorti, perché gioca in un campionato non proprio di prima fascia. Quel calcio è passato alle cronache più per vicende extracalcistiche, tra presidenze insolventi e buchi finanziari. D’altronde si sa, il pallone non è soltanto corsa e reti, ma è anche una vecchia azienda, che se manca il cash deve chiudere. O se non proprio chiudere, almeno tirare la cinghia, stringere i denti e sperare che il prossimo anno sia migliore.
Per lui però non è stato un problema, anzi, di per sé è uno di quelli che ha tratto vantaggio da questa situazione. Zitto zitto s’è preso il suo trofeo, e l’anno prossimo finalmente potrà tornare in Champions League.
Come detto gioca punta, ma è uno di quegli attaccanti un po’ strani. Non immaginatevi un uomo da 15-20 gol l’anno. Viaggia su numeri decisamente più bassi, a volte neanche in doppia cifra. Eppure il suo lo sa fare bene, perché è abile sfruttare i suoi centimetri anche in fase di appoggio, oppure stupire tutti con belle galoppate e dribling, con giocate tutt’altro che prevedibili per i suoi 6 piedi e mezzo d’altezza. Vedremo in questi Europei che cosa succederà. Polonia e Ucraina sono terre decisamente nuove per lui, abituato a migrare in vari campionati e fare più o meno bene il suo ovunque. D’altronde è un uomo di mondo, qualcuno voleva fargli vestire la maglia di una nazione dall’altra parte del globo, là dove il calcio non è football ma soccer, e calciatori non si chiamano footballer ma socceroos. Ma lui non ha accettato, e ora si gioca gli Europei. Chi sarà mai?
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