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Un messaggio di Dio agli armeni e al mondo che li ha scaricati

Di Renato Farina
01 Novembre 2024
Mentre la pressione americana sull'Azerbaigian sembra aprire a una possibilità di pace, il popolo si affida al cardinale Agagianian
cardinale Agagianian
Il corpo del cardinale Agagianian traslato a Beirut il 12 settembre scorso

Non voglio spegnere fiammelle di speranza. Ci pensano da sole a estinguersi (qui da noi in Armenia, specie sui confini orientali, da cui passava l’aspra e dolce via della seta caucasica, lasciandosi alle spalle il lago di Sevan dai cui bordi vi scrivo, fratelli italiani). Ce n’è una che però appena si smorza, eccola ravvivarsi e si ostina a scottarmi le dita. La guardo, e provo a illudermi. La Cop29, cioè la ventinovesima Conferenza delle Nazioni Unite sul cambiamento climatico, quest’anno si tiene dall’11 al 22 novembre, a Baku. Cosa ne penso? Che è uno schifo. È il premio che i paesi occidentali porgono all’Azerbaigian mentre l’autocrate Ilham Aliyev agita lo scalpo del popolo armeno e cristiano cacciato dal nostro caro Artsakh (Nagorno-Karabach) con una guerra di conquista in due tempi.

Il crimine azero contro l'Armenia

Dapprima l’aggressione del settembre-novembre 2020, condotta con droni, missili e scimitarre dei pasdaran al soldo turco (duemila armeni caduti in battaglia o...

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