Morte e resurrezione del Guerin?
Il Guerin Sportivo è agonizzante da molti anni. Lo storico settimanale sportivo, che pure annoverò direttori illustri quali Gianni Brera e Gualtiero Zanetti, non riesce più a catturare l’attenzione dei calciofili. Le vendite sono al minimo da un po’ nonostante i tentativi di “sparare” in copertina belle fanciulle in bikini che fanno o facevano perdere la testa ai vip della pedalata (memorabile la stagione delle foto sul “Guerino” delle altrettanto memorabili parti anatomiche di Ronaldhina). In questi giorni alla direzione del settimanale è arrivato dal Corriere dello sport-Stadio Ivan Zazzaroni, un giornalista tosto che ha fatto rapida carriera grazie a brillanti interviste puntualmente e doverosamente riprese dagli altri media, non solo sportivi. Un giornalismo a tutto campo il suo che un tempo riusciva al buon Franco Mentana (papà di Enrico) sulla Gazzetta dello Sport (quanti buchi ha fatto prendere ai colleghi) e che oggi nella rosa di Candido Cannavò appare una virtù dimenticata. Dunque, Zazzaroni al Guerin Sportivo dovrebbe essere interpretato come il segnale di uno sforzo dell’editore per rilanciare la testata. Niente di tutto questo. Da Roma si fanno insistenti altre voci: Zazzaroni è in missione per chiudere il Guerin Sportivo. E una volta abbassata definitivamente la saracinesca sul magazine bolognese farlo “resuscitare” di colpo nella Capitale come rotocalco settimanale del Corriere dello sport-Stadio. Magari firmato come direttore dallo stesso Zazzaroni. Anche se fino a questo momento nessuno ne ha preso il posto e la qualifica presso il quotidiano della famiglia Amodei. Famiglia che controlla anche Tuttosport, il giornale sportivo di Torino.
Giù il cappello Applausi a Aldo Grasso. Il commentatore di cose televisive del Corriere della Sera, a proposito del nuovo incarico di Maurizio Costanzo a Mediaset, ha scritto su Sette: “Per la cessazione dell’incarico di direttore di Canale 5, nessuno ha fatto ricorso alla locuzione latina che di solito si spreca in queste occasioni: promoveatur ut admoveatur. Formula buona per tutti ma non per Maurizio Costanzo. Che evidentemente è molto temuto e rispettato”.