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Tra originalità e appartenenza, Milano ospita i mille volti dei maestri del Novecento
Tutti insieme appassionatamente: Matisse, Bonnard, Modigliani, Magritte, Brancusi, Picasso, Delauny, e ancora Bacon, Severini, Giacometti, Mirò. Non si teme mai un guazzabuglio nelle grandi mostre del Palazzo Reale di Milano, benché l’accostamento di così tanti nomi e stili sia sempre un po’ rischioso. Ma i diversi figli del Novecento dai tocchi di pennello e scalpello inconfondibile sono entrati ormai nell’immaginario collettivo in modo così forte, che anche una passeggiata tra le forme cubiste di Picasso, tra i contorni arrotondati di Brancusi, tra i volti raffinati di de Lempicka, per quanto dissimili ci paiono, in fondo, concordanti, parte di una stessa storia lunga cento anni.
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Dal titolo Il volto del ’900. Da Matisse a Bacon. Capolavori dal Centre Pompidou, la mostra, prodotta dal Comune di Milano-Cultura, Palazzo Reale, MondoMostre e Skira e visibile fino al 9 febbraio 2014, ci fa fluttuare tra le diverse sembianze della figura umana sperimentate dai numerosi protagonisti. Alcune non dicono molto, ma altre lasciano il segno, come il toccante Lo stupro di Magritte, dove la sagoma di un viso raccoglie tutta la complessità di un corpo turbato, o il Ritratto di Dédie di Modigliani, dove gli occhi tristi di Odette Hayden ci fissano in modo narrativo e inquisitorio, chiedendoci quasi un aiuto per fuggire da quella oscurità che la circonda, metaforizzata dalle trame cupe dell’immenso abito.
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