
Tolosa, Merah è morto. Sparati più di trecento proiettili
Il tanto atteso blitz è partito alle 11.10 di questa mattina. Dopo una notte di attesa estenuante e di preparativi, già nella prima mattinata si era capito che la situazione di stallo si sarebbe presto risolta: era un continuo movimento di persone, arrivavano auto della polizia, ambulanze, carri dei pompieri. Poi finalmente l’attacco.
Mohamed Merah, il presunto colpevole della strage della scuola ebraica di Tolosa di lunedì scorso e dei tre omicidi di militari francesi dei giorni precedenti, era chiuso nel suo appartamento da 33 ore. Un’eternità, tanto che si pensava, specie dopo il silenzio da lui tenuto nel corso di tutta la notte, che fosse già morto. Invece era chiuso nel suo bagno, in attesa del blitz.
I Raid (nome delle teste di cuoio della polizia francese) avrebbero fatto irruzione preceduti da microcamere spia. Avanzavano con cautela, temendo possibili trappole esplosive. A un certo punto, l’uomo è uscito dal bagno, e ha iniziato a sparare all’impazzata contro gli agenti, i quali rispondevano al fuoco. Scappava verso la finestra, nel tentativo di fuggire, o forse di suicidarsi. Si è buttato fuori, e il suo corpo è stato recuperato all’esterno dell’abitazione: giaceva al suolo morto, non si sa se ucciso dai proiettili o dall’impatto a terra.
La scena è stata particolarmente violenta: riferiscono alcuni poliziotti di non aver mai visto così tanta cattiveria e spietatezza negli spari di un uomo. Sulla scena, sarebbero stati contati più di 300 proiettili: la polizia ha avuto il suo bel da fare, utilizzando anche gas paralizzanti nel momento dell’irruzione. Tra gli agenti ci sarebbero tre feriti: il più grave, colpito ad un piede, è ora ricoverato all’ospedale di Tolosa, da dove fanno sapere che non sarebbe in pericolo di vita.
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