Tav, il cantiere della Torino-Lione a Chiomonte sarà “zona rossa”. Niente “passerella tra le trivelle”
Fino a dopo il voto, il cantiere della Torino-Lione a Chiomonte sarà “zona rossa”. Non solo per i No Tav, ma anche per gli esponenti politici dei vari schieramenti.
In tempi di campagna elettorale in molti avrebbero voluto giovarsi di una “passerella tra le trivelle”. Quello che per i No Tav (e le forze che li fiancheggiano: Sel, Rivoluzione Civile e Movimento 5 Stelle) è il “non cantiere”, sarà off limits per gli aspiranti premier ed i concorrenti ad un posto in Parlamento.
Si vuole evitare, da parte di Ltf e della Cmc, una sovraesposizione mediatica che non consentirebbe di procedere con la dovuta serenità con i lavori di scavo del cunicolo esplorativo, avviati a fine novembre. In questi giorni gli operai della cooperativa ravennate hanno tagliato la berlinese all’imbocco della galleria ed iniziato a puntellare la volta del cunicolo.
Solo ad urne chiuse, politici ed operatori dell’informazione saranno chiamati ad accertare, sul campo, lo stato di avanzamento dei lavori.
Intanto, nella giornata di oggi, a Bruxelles, i vertici di Ltf, presentano al coordinatore dell’opera Jan Brinkhorst i passi in avanti compiut. Toccherà a lui, infatti, spingere perché l’Unione sblocchi il finanziamento per la Tav (i fondi comunitari copriranno il 40 per cento dei costi). Si scegli il basso profilo, insomma. Anche perché il clamore non avrebbe, secondo i promotori dell’opera, altro effetto che rivitalizzare la protesta. Un costo che non vogliono pagare solo per concedere qualche foto ricordo a questo o quel politico che voglia giovarsi della visibilità connessa ad una grande opera già sufficientemente al centro di polemiche.
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