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Ripristinate le agevolazioni sulla Tari per le scuole paritarie di Roma. De Palo: «Una vittoria condivisa»
Di Elisabetta Longo
17 Marzo 2015
Rivisto il provvedimento che avrebbe rischiato di far chiudere molti istituti. Intervista al capogruppo di Cittadini X Roma
Le paritarie di Roma sono salve. La mega Tari che il sindaco Marino aveva fatto recapitare alle scuole lo scorso gennaio è stata rivista e corretta, grazie all’impegno di alcuni membri del Consiglio comunale. Nella giornata del 16 marzo è stato presentato in Comune un emendamento alla Tari, il cui pagamento era previsto per luglio 2015. Il testo è stato fortemente sostenuto da Gianluigi De Palo, capogruppo di Cittadini X Roma. Proprio De Palo racconta a tempi.it come si è giunti a questo risultato e in che modo verrà modificato il pagamento: «Siamo davvero soddisfatti perché il nostro lavoro è stato approvato univocamente da molte voci del Consiglio comunale. Dal capogruppo Pd e coordinatore della maggioranza, Fabrizio Panecaldo, e dai capigruppo di Lista civica per Marino, Luca Giansanti, e Centro democratico, Massimo Caprari. A differenza degli scorsi anni, l’aliquota sull’esenzione non sarà unica, ma differente a seconda delle rette che pagano le famiglie per l’iscrizione dei ragazzi ai vari istituti».
MENO RETTA, MENO PAGA LA SCUOLA. Questo significa che ci sarà una parte di Tari da pagare, ma le scuole più piccole, quelle con una retta più bassa, non dovranno temere di chiudere. Più alta è la retta che le famiglie versano alla scuola, più alta sarà la Tari. «Abbiamo vinto questa battaglia – prosegue De Palo – in maniera silenziosa, cercando il meno possibile di cavalcare le polemiche. Quando si tratta di scuole paritarie il rischio è di finire dentro il tunnel dell’ideologia. E invece bisogna difendere queste scuole con ragionevolezza, non facendo muro contro muro. È così che siamo riusciti a mettere d’accordo anche voci di partito differenti dalle nostre, abbiamo addirittura ricevuto i complimenti. È stato chiaro alle varie parti che le scuole paritarie svolgono un servizio pubblico, ed era necessario difenderlo, per tutti. Le scuole statali capitoline non basterebbero mai a coprire la domanda delle famiglie, in particolare gli asili. La prossima tappa riguarda proprio l’abbattimento delle tariffe degli asili nido, colpite duramente nella prima scrittura del bilancio. Speriamo di farcela».
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