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Ieri a Bengasi, città da cui è partita la rivolta contro il regime di Gheddafi, migliaia di rappresentanti di leader tribali, milizie e politici hanno partecipato a una cerimonia che ha dichiarato la Cirenaica semiautonoma. Nella regione orientale si concentrano la grande maggioranza dei giacimenti di petrolio libici. Ma Tripoli protesta.

Il 17 febbraio di un anno fa i giovani di Bengasi scendevano in piazza e subivano la repressione del governo di Muammar Gheddafi. Un anno dopo la situazione si è invertita e chi ha appoggiato Gheddafi rischia la morte o la tortura. Gli ex miliziani, che non abbandonano le armi, sono fuori controllo e la Costituzione si ispirerà alla Sharia.

Il presidente del Cnt Jalil assicura che la Costituzione della Libia sarà ispirata alla Sharia. Proprio come in Pakistan, dove l'ispirazione ha portato alle leggi sulla blasfemia e agli assassinii del cattolico Shahbaz Bhatti, come del musulmano Salman Taseer. Senza parlare della prigionia di Asia Bibi. Ma anche l'esempio dell'Indonesia non fa presagire niente di buono
