Nella città della Turchia devastata dal sisma dove vivono 120 cristiani, chi ha perso tutto dona agli altri quel poco che ha. «Hanno bisogno di acqua, cibo, luce, gas ma inviare aiuti è difficilissimo», dichiara a Tempi Giulia Longo (Caritas Anatolia)
La situazione nel paese è «catastrofica», gli aiuti faticano ad arrivare, «mancano cibo, acqua e corrente elettrica». Chiese e moschee sono state sbriciolate, ma «l'amore di Dio non finisce»
Quattro anni fa moriva il vicario apostolico dell'Anatolia, assassinato dal suo autista islamico fanatizzato. «Accettare di essere ridotti a una presenza insignificante? Una strada che non renderebbe giustizia alla storia dei cristiani in questi paesi»
È quanto si legge nelle motivazioni della sentenza emessa dalla seconda corte penale di Iskenderun, Turchia, che ha condannato l'autista del monsignore a 15 anni di carcere per l'omicidio