Non attendersi più nulla dalla vita, dalle giornate, dai rapporti affettivi, dal lavoro è la cosa peggiore che ci possa accadere. Quanto è vero questo anche nella realtà scolastica, nel rapporto con gli studenti e con la disciplina che insegniamo. Leggevo l’altro giorno il diario di un mio studente. I miei studenti (triennio del Liceo), […]
diario
Roma, settembre. Appena tre ore e il Frecciarossa allunga il suo elegante muso rosso da serpente dentro la Stazione Termini, ansante della corsa a duecento all’ora. Fuori, il sole abbaglia chi viene da Milano. (È diverso il sole, da noi, all’inizio dell’autunno. Più pallido, come già arreso, e la luce più gentile e più chiara). […]
Alle otto di una domenica mattina il tintinnio di un sms. Afferri il cellulare con un’ombra d’ansia: un messaggio così presto, e di domenica? Dice: «Alle cinque e mezza di questa notte è nata Agnese». Posi il telefono sul comodino, sorridi. La figlia di due amici; e che bel nome, antico. Nata alle cinque e mezza; […]
Diciannove agosto sera, al largo di Livorno. La linea della costa con le sue luci nell’oscurità sembra un confine. Fino a lì la terra degli uomini; oltre, soltanto il mare. La nave traghetto si avvicina lenta, lasciandosi dietro una scia di schiuma chiara. Le luci di Livorno tremanti nel buio disegnano una città assisa nell’afa […]
Il grande freddo che strozza nella notte il getto di una fontana, che spezza i germogli prematuri, è immagine della morte: il tempo è stato colto in un’imboscata da un nemico che, muto, si è messo di traverso al suo cammino. Pubblichiamo la rubrica di Marina Corradi che appare sul numero 6/2012 di Tempi in edicola.