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La preghiera del mattino

Al mondo serve un’America meno destabilizzata e divisa

Di Lodovico Festa
05 Settembre 2024
La "guerra di trincea" alle presidenziali di novembre, gli errori di democratici e repubblicani, la leadership fragile ma insostituibile di cui l'Occidente ha bisogno. Rassegna ragionata dal web
Trump Harris Stati Uniti
Il candidato repubblicano alla Casa Bianca ed ex presidente, Donald Trump, e la vicepresidente e candidata democratica Kamala Harris (foto Ansa)

Su La Nuova bussola quotidiana Eugenio Capozzi scrive: «La strategia del “santino” identitario e della delegittimazione radicale dell'avversario, unita a quella dello “scantinato” già usata all'epoca di Biden, sembrano consistere in gran parte nel lanciare la palla nel campo degli avversari, sperando in risposte aggressive ad personam da additare sistematicamente come “razziste” e “sessiste”, e radicalizzando così ancor più le contrapposizioni. Il brusco cambiamento di scenario e l'impressione di vitalità data dalla nuova candidata rispetto alla catatonia di Biden sembrano aver prodotto effettivamente un effetto tonificante sull'elettorato democratico, riportando fiducia in fasce disaffezionate di esso: un effetto attestato in misura variabile da tutti i sondaggi condotti da allora. E, corrispettivamente, esso ha certo creato un disagio nella campagna repubblicana, non di rado caduta nella trappola di risposte polemiche indirizzate a ciò che la Harris è o pretende di essere, piuttosto ...

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