
Sparatoria a Malpensa, fermato tunisino: «Non è terrorismo»
E’ stato medicato, dimesso e trasferito nel carcere di Busto Arsizio con l’accusa di tentato omicidio, il tunisino di 43 anni che questa mattina ha fatto irruzione nell’aeroporto di Malpensa sfondando i vetri del check-in a bordo di un Suv e minacciando i presenti con un coltello.
Il tunisino ha provocato una sparatoria stamattina all’aeroporto, è stato infatti fermato da un poliziotto che della Polaria che l’ha colpito a un piede. Alla base del gesto folle dell’uomo, una lite con la moglie che, salita su un aereo, veniva inseguita dall’uomo con un coltello dalla lama lunga 20 centimetri.
Il presidente di Sea, la Società che gestisce lo scalo aeroportuale di Malpensa, Giuseppe Bonomi, ha escluso, come gli investigatori, «qualsiasi collegamento con il terrorismo». Dopo gli spari, il terminal 1 è stato evacuato dalla polizia per alcuni controlli. Ora il traffico aereo è ripristinato sia in partenza che in arrivo.
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