Sovraffollamento carceri, il Consiglio d’Europa promuove l’Italia

Di Chiara Rizzo
05 Giugno 2014
Al primo esame per il nostro paese, dopo la sentenza di condanna della Corte europea dei diritti dell'uomo che un anno fa ci aveva obbligato a risolvere il problema delle carceri, il comitato ha riconosciuto i «significativi risultati» ottenuti.

Dopo la scadenza del termine imposto dalla Corte europea dei diritti dell’uomo all’Italia, con la sentenza Torregiani, per provvedere alle condizioni disumane delle nostre carceri oggi il Consiglio d’Europa ha svolto un primo esame di quanto è stato effettuato sin qui per il sovraffollamento. Il comitato dei ministri Ue ha riconosciuto «significativi risultati» già ottenuti dall’Italia. Questo malgrado nell’ultimo rapporto sulle carceri pubblicato dallo stesso Consiglio d’Europa ad aprile, relativo al 2012, il nostro paese si trovasse nella parte bassa della classifica con 165 detenuti ogni 100 posti, seguita solo dalla Serbia.

RINVIO ENTRO GIUGNO 2015. Di fatto nell’esame di oggi però il comitato dei ministri europei non ha esaminato in modo approfondito e definitivo la situazione del nostro paese, e nella risoluzione adottata oggi ha comunicato che un esame approfondito sui progressi riprenderà «al più tardi nella sua riunione del giugno 2015.

VIETTI: «NOTIZIA POSITIVA». Il primo a commentare la notizia è stato il vicepresidente del Consiglio superiore della magistratura Michele Vietti, per il quale «Da Strasburgo arriva una notizia positiva sulle carceri che però non deve indurci a dormire sugli allori: continuiamo ad essere sotto osservazione, tutti gli allarmi lanciati, a cominciare da quelli del capo dello Stato, rimangono drammaticamente attuali».

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