Ho sempre nutrito dei dubbi sui vini presentati di amici o fatti da amici. Non può essere amico l’oggetto della mia critica. Quando un giorno farò il vino, il mio vino, perché quello devo fare nella vigna della Caina, che ci hanno (a me e Franco, mio fratello) consegnato i trisavoli, i nonni e mio padre, lo assaggerò solo per me e per le serate con chi più voglio avere accanto. Farò una Barbera, la farò dove ora c’è un bosco di acacie, che ho visitato una notte insieme alla Gatta, là dove Giacu Bologna aveva acquistato i suoi ultimi appezzamenti, per fare la Barbera della memoria, frizzante e un po’ petilant, corposa, maschia, sensuale, amica.
Reg. del Trib. di Milano n. 332 dell’11/6/1994
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Emanuele Boffi