
Sono passati quindici anni dalla Legge Berlinguer, è ora di riconoscere veramente le scuole paritarie

Quarantaquattro deputati hanno firmato una lettera aperta al presidente del Consiglio Matteo Renzi per sostenere la richiesta di detrazioni fiscali per chi iscrive figli alle scuola pubbliche paritarie. Una lettera scritta di getto dai deputati Gianluigi Gigli (Per l’Italia) e da Simonetta Rubinato (Pd), in vista del Consiglio dei ministri di oggi. I giornali questa mattina scrivono che Renzi ha deciso però di non usare la formula del decreto legge ma di ripiegare sul disegno di legge.
Onorevole Rubinato, era necessario un ulteriore appello per le scuole paritarie?
Purtroppo sì. Continua a passare l’idea che le paritarie siano scuole per ricchi, e chi dice così evidentemente non è molto informato sui fatti. Ci sono zone d’Italia in cui la scuola paritaria è l’unica offerta disponibile, le famiglie non saprebbero dove mandare i propri ragazzi se non ci fossero questi istituti. Come possiamo permettere che questo accada, che questo tipo di scuole debbano chiudere? Bisogna invece ammettere che in Italia il servizio pubblico viene esercitato anche da soggetti non pubblici.
Leggendo sui giornali le reazioni al vostro appello, si trovano ancora i soliti pregiudizi sulle «private» e i «diplomifici».
Bisogna scardinare questo pensiero. Nelle obiezioni che sento più spesso, le paritarie vengono appellate come “diplomifici”, oppure viene detto che prendono i fondi pubblici, ma poi non pagano i propri insegnanti. Non vedo perché per la negligenza di pochi debba andarci di mezzo tutto un intero sistema, amministrato bene. Se il Governo elargisse più fondi, io credo che nessuna scuola paritaria manifesterebbe obiezioni, se fossero esercitati più controlli. E così potremmo mettere fine alle false voci che circolano.
Perché insistete sulla necessità delle detrazioni fiscali?
Ci sono famiglie che non sono in grado di anticipare le rette scolastiche, e pertanto rinunciano alla propria libertà educativa: devono per forza iscrivere i propri figli alla scuola statale, contro voglia. L’Unione Europea ha sancito la libertà educativa come un diritto fondamentale dell’individuo, prima nel 1984, poi di nuovo nel 2012. Se non riuscissero a iscrivere i figli alla scuola che vogliono, le famiglie potrebbero addirittura appellarsi alla Corte europea dei diritti dell’uomo. Tiriamo in ballo l’Europa molte volte, per molti temi, anche meno importanti dell’educazione di un ragazzo. Facciamolo ancora una volta, di modo che l’Italia si impegni sul serio. Serve uno sforzo in più da parte del Governo, nei prossimi giorni chiederemo l’appoggio di altri colleghi senatori, prima del dibattito in Parlamento. Sono passati quindici anni dall’approvazione della Legge Berlinguer che ha riconosciuto in Italia un unico sistema nazionale dell’istruzione pubblica, composto da scuole statali e paritarie. Penso sia arrivato il momento di chiudere la questione.
Foto scuola da Shutterstock
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16 commenti
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I dati OCSE premiano la scuola pubblica e bocciano fortemente quella paritaria basta cercare su google.
Hai anche detto che la scuola pubblica prende fondi astronomici quando ci sono scuole che crollano e che non hanno i soldi per la carta igienica.
Hai dimostrato quanto un cristiano può essere falso e bugiardo!
Certo Shiva, come no.
Basta vedere la graduatoria delle migliori università e constatare che la prima delle italiana (la Normale di Pisa) si trova al 63esimo posto e tutte le altre dopo la duecentesima posizione…
Eppoi, considerato il numero di alunni per insegnante (senza contare il resto del personale) è chiaro che non si trovano i quattrini per pagare la carta igienica… servono tutti per pagare gli stipendi
“Sono passati quindici anni dall’approvazione della Legge Berlinguer che ha riconosciuto in Italia un unico sistema nazionale dell’istruzione pubblica, composto da scuole statali e paritarie”.
Scusatemi fatemi capire, una legge intelligente (fatta da un comunista) che va benissimo al centro destra dopo 8/9 anni di loro governo non e’ mai stata recepita? Ed ora il centro destra vuole che sia recepita?
Certo che siamo uno strano paese.
Saluti
Non è mai piaciuta alla SINISTRA, che, avendo mantenuto l egemonia culturale anche durante i governi Berlusconi, strillando peraltro alla mancanza di libertà di espressione, ne ha sempre impedito l applicazione.
Yoyo io ho votato PDL fino al 2008 per votare il male minore , ma adesso stai giustificando l’ingiustificabile, ha ragione Giù siamo un paese strano.
Io non lo votavo come male minore, ma come bene possibile. E jon sto giistificando nulla. Se quei governi hanno mancato in qulache cosa, è proprio mel jon aver voluto creare una cultura alternativa alla sinistra e nel difenderla con le unghie e i denti.
Ne è passata di acqua sotto i ponti, dall’ultima riforma Berlinguer , passando attraverso De Mauro, Moratti, Fioroni, Gelmini, Profumo, Carrozza fino ad arrivare alla Giannini tutti questi ministri pur riconoscendo il valore delle scuole paritarie non hanno messo mani alla riforma, perchè andavano a sbattere contro un apparato statalista e sindacalizzato che è la scuola italiana. Nemmeno il governo più liberista della storia della Repubblica Italiana a maggioranza bulgara (Berlusconi 2008 con il già allora sottosegretario Toccafondi ) nulla ha fatto per riformare la scuola. Oggi Renzi dice: ” va bene sul lato economico, ma bisogna vedere se va bene sul piano politico” e il decreto che doveva essere approvato è sfumato.
Intanto l’acqua continua a scorrere sotto i ponti.
Quel governo Silvio IV si è autodistrutto nelle polemiche interne e nelle menzogne giudiziarie prima ancora di pensare a qualcosa di valore.
Le Scuole paritarie sono per 2/3 Scuole dell’Infanzia, nate ben prima delle Scuole dell’Infanzia statali (1968), e tali Scuole dell’Infanzia garantiscono il servizio dove lo Stato non arriva. Consentono un risparmio di oltre 4 miliardi, e ricevono briciole in cambio. Sono Scuole senza scopo di lucro. Meglio informarsi bene prima di farsi annebbiare lo sguardo dall’ideologia!
Allora conviene che s’informi meglio.
Prima di tutto la scuola pubblica se non arriva è perche subisce da anni tagli devastanti, parte dei quali a favore delle scuole paritarie che invece vedono costanti se non aumentati i fondi PUBBLICI a disposizione e ne chiedono sempre di piu inoltre godono di numerosi privilegi pertanto non è assolutamente vero che fanno risparmiare.
Esistono scuole paritarie che si fanno pagare rette da più di MILLE euro AL MESE destinati ai figli di dirigenti e imprenditori che LUCRANO milioni di euro l’anno.
Potete vedere la puntata di PresaDiretta sulla scuola recentemente andata in onda.
E in ogni caso le scuole paritarie non rispettano i principi della scuola pubblica.
Non dite altre menzogne Shiva101, Dio della Verità, vi punirà!
Bisogna che ti informi meglio tu. La scuola statale, nonostante gli astronomici fondi rapinati ai contribuenti, fa schifo, come dimostrano i dati OCSE. Le uniche scuole pubbliche che funzionano sono quelle dei paesi dove il modello paritario è stato seriamente applicato, e non con le briciole cadute dal tavolo dei parassiti di cui tu sei un così fanatico sostenitore.
Caro La-Shiva sei predestinato a fallire: la scuola statale, come lo intendi tu, è un concetto fascista già fallito e destinato a sparire, gli unici che applicano il tuo modello sono i nordcoreani e i cammelli dell’ISIS. Stanno reclutando gente come te, facci un pensierino…
Venisi, trottolone caro, prima di sparare a vanvera si informi:
TABELLA n. 7 – Stato di previsione del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della ricerca
per l’anno finanziario 2015:
anno 2015: totale 41,8 Miliardi euro (per il Sostegno alla scuola paritaria nell’ambito del sistema nazionale dell’istruzione: 0,272 miliardi euro; circa lo 0,6% del totale degli impegni previsti per il sistema dell’istruzione)
Credo non sia necessario alcun ulteriore commento per sbugiardare le sue asserzioni trottoliane.
Le scuole paritarie non possono e non devono essere riconosciute perche NON sono pubbliche, non rispettano la Costituzione, non rispettano nessuna prerogativa di una scuola pubblica.
E sopratutto non sono laiche.
Egr. Sig. Venisi, forse Lei dovrebbe documentarsi di più. Le Scuole paritarie esercitano una funzione pubblica a volte molto “più pubblica” delle scuole statali, dovendo assoggettarsi ad una serie di adempimenti e rendicontazioni molto più incisive e con scadenze annuali e ciò secondo legge dello Stato e secondo i dettami costituzionali. La laicità non è sinonimo di libertà. Libertà è poter esprimere opinioni e poter fare tutti scelte secondo la propria coscienza, nel rispetto reciproco. .. e questo in Italia per ora è possibile. Operiamo insieme per poter avere più scelte educative. Ne avremmo tutti maggior beneficio.
Gent. Sig.ra Milena,
non si preoccupi troppo per il “signor” Venisi, e’ ben documentato ma scrive da tempo sciocchezze del genere perche’ odia la Chiesa, non ci sono altri motivi.
Grazie del suo intervento.