«Soluzione finale per i sionisti». Subito polemiche per la prima “Università islamica d’Italia”

Di Redazione
23 Agosto 2016
Il post antisemita del segretario della Fondazione del neonato ateneo leccese non facilita i primi passi dell'organizzazione. «Molte perplessità» del sindaco

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La prima notizia – pubblica già da tempo ma forse non ancora così conosciuta – è che in Italia c’è una università islamica «già attiva e in attesa di accreditamento al ministero dell’Istruzione», come scriveva a gennaio la Stampa. Si tratta, informa oggi Libero, di «un ateneo annunciato in pompa magna con tanto di soldi provenienti dall’Opec, secondo gli organizzatori, che dovrebbe cominciare i corsi a ottobre», ed è più o meno quel che si legge anche nel master plan esposto sul sito dell’ente.

PETROLIO PER LA GLORIA DI ALLAH. Fondatore e presidente di “Unislamitalia” è Giampiero Khaled Paladini, presidente di Confime (Confederazione imprese mediterranee), il quale nelle prime fasi del progetto aveva spiegato di voler «formare una nuova classe dirigente islamica che saprà imporre la pace religiosa in Europa». Quanto ai «punti di riferimento» di Paladini e Confime – e qui arriva la seconda notizia –, sono elencati già dal 2014, in un articolo della Gazzetta del Mezzogiorno che sintetizzava una conferenza stampa convocata dallo stesso Paladini: «I punti di riferimento economici di Confime sono sono la Qatar Foundation e l’Unione delle comunità islamiche italiane», ovvero l’onnipresente Ucoii. «Ma per realizzare l’università islamica a Lecce, il consorzio intende coinvolgere i Paesi della Lega Araba e quelli aderenti all’Opec. A tal fine, ha detto Paladini, è già stato avviato il progetto “Un milione di barili per la gloria di Allah e per il dialogo dei popoli del Mediterraneo”, nato proprio per finanziare la nascita dell’ateneo islamico e il sostentamento delle sue attività accademiche. I Paesi arabi, in sostanza, finanzieranno il progetto con l’oro nero. In che modo? Il greggio verrebbe importato in Italia, lavorato in due raffinerie, e venduto sul mercato. A conti fatti, un milione di barili valgono circa 80 milioni di dollari, quindi con circa 65 milioni di euro».

«STERMINIO COMPLETO». La terza notizia è che un funzionario di Unislamitalia, Raffaello Yazan Abdallah Villani, il 4 agosto ha pubblicato un post su Facebook invocando lo sterminio dei “sionisti”. Eccolo, completo di refusi e imprecisioni grammaticali: «un altra soluzione finale……ma questa volta fatta bene….ci vorrebbe. ma per i sionisti….solo per loro. sterminio completo. gli ebrei reali sono vittime». In questi giorni l’uscita di Villani è rimbalzata su quasi tutti i media del mondo ebraico italiano e israeliano, fino a essere denunciata dall’Ucei (Unione delle comunità ebraiche italiane) e dall’ambasciata israeliana a Roma, che hanno ottenuto l’eliminazione del post. Il fatto è particolarmente «grave», secondo il Corriere del Mezzogiorno, perché Villani è «responsabile della segreteria della Fondazione Università islamica di Lecce», sebbene, come aggiunge Libero, si sia autosospeso proprio in seguito al pasticcio combinato.

«TI PREGO UCCIDILI TUTTI». Paladini, il padre di Unislamitalia, ha voluto prendere le distanze dal suo collaboratore, e ha promesso che la vicenda «sarà sottoposta alla discussione del comitato scientifico di Unislamitalia». Intanto il suo «personale pensiero» è che l’affermazione di Villani «non è condivisibile assolutamente né sui contenuti né nel linguaggio usato». L’ateneo islamico, continua Paladini, «ha nel suo dna la ricerca a oltranza del dialogo per la pace con tutte le parti in causa e rifugge da ogni atteggiamento o slogan che propagandino odio razziale a tutti i livelli». Tuttavia«Villani non è nuovo a esternazioni di questo genere», come ricorda ancora il Corriere del Mezzogiorno riportando la reazione di Luigi De Santis, definito dal quotidiano «primo e finora unico console onorario di Israele in Italia»: «Affidargli un incarico di responsabilità nell’università islamica mi sembra quanto meno discutibile». Secondo Libero, per esempio, l’uomo in passato ha pubblicato sempre su Facebook «immagini di uomini e donne con i visi coperti dalla kefiah, con fionda in mano e il commento: “Allah benedici la Palestina, Allah uccidi tutti i nemici della Palestina”».

BEGLI AMICI. «La gravità dell’accaduto è evidente», conferma la storica Anna Foa in un breve commento ospitato da Moked, portale dell’Ucei. «Nata come progetto l’anno scorso e non ancora approvata dal Miur, si tratta di un’Università creata soprattutto da convertiti italiani all’Islam (come appunto il Villani e il presidente dell’Università Paladini), volta non esclusivamente a formare iman (teoricamente è aperta alle donne). Sarebbe la prima università islamica italiana. L’Università vuole presentarsi come un luogo rivolto a far conoscere la cultura islamica, a combattere il fondamentalismo, ad incrementare il dialogo. Nulla in contrario a questi obiettivi, ma certo almeno una cosa possiamo dirla, che si è partiti molto male. Il progetto, con questi amici, non ha davvero bisogno di nemici».

«NOI COME LA CATTOLICA». Giulio Meotti sul Foglio elenca un paio dei nomi delle persone che secondo quanto ha garantito Paladini saranno chiamate a giudicare il “caso Villani”. Nel «board scientifico» dell’ateneo siedono «Franco Cardini, celebre medievista e islamologo, ma anche Abdel Fattah Hassan, imam della grande moschea di Roma, che all’Università islamica d’Italia sarà responsabile del corso di formazione per imam». Spiegava nell’aprile scorso Paladini a Vanity Fair: «Dal punto di vista didattico e istituzionale, la nostra università non è diversa dalla Cattolica di Roma e Milano, solo che al posto del Crocifisso ci saranno i Versetti del Corano». «Fra i partner accademici dell’Università islamica d’Italia troviamo anche l’Università di Al Azhar del Cairo», sottolinea Meotti.

I DUBBI DEL COMUNE. Il Comune di Lecce guidato da Paolo Perrone, secondo Libero, «fin da subito ha manifestato molte perplessità» davanti all’idea di vedere arrivare in città «cinquemila studenti» per «corsi di recitazione del sacro Corano, master in diritto e finanza islamica e studi in teologia coranica e società occidentale». Conferma il sindaco al quotidiano: «È sembrata da subito una cosa non fattibile. Non potevamo dare il nostro via libera in assenza di un progetto reale, che non ci è mai stato mostrato, e con nessuna garanzia sui costi, su chi avrebbe finanziato l’opera e su tutto il resto».

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15 commenti

  1. Pedro

    E’ incredibile. Con tutti i lutti e le sofferenze che provoca l’Islam nel mondo, noi ne permettiamo lo sviluppo nel nostro Paese. Ci stiamo suicidano col sorriso (ebete) sulle labbra.
    Citaz.:

    “La pacifica integrazione di decine di milioni di musulmani in una futura Europa multiculturale, è un’utopia non diversa da quella della globalizzazione” (Roberto De Mattei, Vice Presidente CNR, il 6/4/2011 su La Repubblica)

    Alcune delle tante perle che ci regala il Corano:

    «In verita’, coloro che avranno rifiutato la fede ai nostri segni li faremo ardere in un fuoco e non appena la loro pelle sara’ cotta dalla fiamma la cambieremo in altra pelle, a che meglio gustino il tormento, perché Allah e’ potente e saggio» (Sura 4:56).

    “La ricompensa di coloro che fanno la guerra ad Allah e al Suo Messaggero e che seminano la corruzione sulla terra e’ che siano uccisi o crocifissi, che siano loro tagliate la mano e la gamba da lati opposti o che siano esiliati sulla terra: ecco l’ignominia che li tocchera’ in questa vita; nell’altra vita avranno castigo immenso” (Sura 5;33)

    “Uccidete gli infedeli ovunque li incontriate. Questa e’ la ricompensa dei miscredenti.” (Sura 2:191)

    “Vi e’ stato ordinato di combattere, anche se non lo gradite. E’ possibile che abbiate avversione per qualcosa che invece e’ un bene per voi, e può darsi che amiate una cosa che invece vi e’ nociva. Allah sa e voi non sapete. ” (Sura 2:216).

    «Instillerò il mio terrore nel cuore degli infedeli; colpiteli sul collo e recidete loro la punta delle dita… I miscredenti avranno il castigo del Fuoco! … Non siete certo voi che li avete uccisi: e’ Allah che li ha uccisi» (Sura 8:12-17).

    «Profeta, incita i credenti alla lotta. Venti di voi, pazienti, ne domineranno duecento e cento di voi avranno il sopravvento su mille miscredenti» (Sura 8:65).

    «Quando poi saranno trascorsi i mesi sacri ucciderete gli idolatri dovunque li troviate, prendeteli, circondateli, catturateli ovunque in imboscate! Se poi si convertono e compiono la Preghiera e pagano la Decima, lasciateli andare» (Sura 9:5).

  2. carla

    non andrei ad evocare la reciprocità con l’Islam. Di fatto, se sei radicalizzato , situazioni di reciprocità potrebbero solo andare ad accentuare fenomeni come questi. Rassegnamoci , c’è una parte dell’Islam che applica alla lettera i dettami di Maometto sulla guerra ai crociati (che, attualmente, saremmo noi Europei: intendiamoci così nessuno fa distinguo). e, temo, c’è un’altra parte dell’Islam che si sveglierà il giorno in cui verra chiamata alla guerra santa (è la loro religione che glielo impone)

    1. Sebastiano

      Ce n’è anche una terza: quella che, dove è maggioranza numerica, tiranneggia i cristiani senza che le autorità muovano un dito.
      In Italia, non in capo al mondo.

  3. Filippo81

    Saranno contenti i buonisti , quelli dell’accoglienza indiscriminata e del “rispetto” verso tutto ciò che è legato all’islam !

    1. uber

      Obbediamo al Papa in tutto ciò che è necessario, invece di perdere tempo a fraintenderlo e a dileggiarlo.

      1. Alessandro2

        Il Papa è un uomo, come i suoi predecessori; a differenza di questi – alcuni dei quali Santi – egli sbaglia molto. Pregare per lui va bene, e criticarlo anche; la perdita di tempo sta nel difenderlo sempre e a oltranza.

        1. uber

          Proprio il contrario, e qui lo sanno. Guardati in casa tua.

        2. uber

          Non rispondevo a Filippo. E non lo difendo ad oltranza. Come dicevo altrove, ultimamente le critiche vere non si distinguono ppiù da quelle pretestuose.

  4. Ferruccio

    Questi innesti di islam in Italia mi puzzano di strategia della destabilizzazione. Creare conflitti e divisioni per indebolire gli stati ed annullare le identità nazionali. Il Qatar deve stare fuori dal nostro paese. Se proprio vuole finanziare qualcuno o qualcosa finanzi mè visto che mi devo prendere il brevetto da sub.

  5. viccrep

    Per concedere questo chiediamo di aprire un università italianai Qatar o i Arabia

    1. maboba

      Bravo!
      Se fossimo uno stato serio chiederemmo reciprocità, ma temo che il Qatar, EAU e Arabia non si limitino a comprare società di calcio e grattacieli, ma come nel caso dalla Clinton ungano molti politici e intellettuali del fronte buonista/multiculturalista.

      1. Alessandro2

        Voglio vedere Renzi e Mattarella in visita ad un Paese islamico con la loro bella camicia aperta e la catena con la croce ben visibile. Sono cattolici o conigli? Mi sa che è la seconda che ho detto (cit.).

  6. Sebastiano

    Un vero e proprio florilegio di barzellette:

    “Nel «board scientifico» dell’ateneo siedono «Franco Cardini, celebre medievista e islamologo”
    togliete pure il -logo e aggiungete il -filo, uno che è convinto che in sicilia e nella spagna gli arabi siano venuti a fare scampagnate e a insegnare l’agricoltura ai barbari…

    “…la nostra università non è diversa dalla Cattolica di Roma e Milano, solo che al posto del Crocifisso ci saranno i Versetti del Corano…”
    Che al contrario del Crocifisso che invitava da amare i nemici, incitano ad accopparne a iosa, ma mi rendo conto che per loro sono dettagli…

    «Fra i partner accademici dell’Università islamica d’Italia troviamo anche l’Università di Al Azhar del Cairo»
    Quella dell’imam che giustificava i cazzotti alle mogli riottose e esaltava i kamikaze palestinesi. Immagino che gli daranno la cattedra sui diritti umani.

    Neanche la settimana enigmistica ne ha di più esilaranti.

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