La mia economia
Soldi / Mutui, la surroga compie dieci anni e funziona ancora
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Se c’è una riforma che ha consentito alle famiglie di ottenere risparmi concreti sulle spese mensili, questa è la portabilità dei mutui introdotta 10 anni fa e che insieme con la nascita dei comparatori on line – i siti che consentono di mettere a confronto le offerte delle banche – ha rappresentato una vera rivoluzione nel settore dei prestiti per la casa. Ancora oggi, dopo il boom di richieste di surroga degli anni passati, la decisione di portare (gratuitamente) il mutuo da una banca a un’altra scegliendo il prodotto più adatto alle esigenze che cambiano può consentire un notevole risparmio sulla rata. Fino al 35% secondo una recente indagine di Mutuisupermarket.
Prima del Decreto Bersani, i mutui di sostituzione rappresentavano non più del 4% del totale dei volumi di mutui erogati annualmente in Italia. Con l’introduzione della surroga, nel 2008 hanno cominciato a crescere – non senza resistenze da parte del mondo bancario – e oggi rappresentano quasi un quarto del totale (ma in alcuni periodi sono arrivati anche a rappresentare il 30%). Ma quando conviene rottamare il proprio mutuo? Quando le condizioni di mercato – soprattutto in termini di tassi d’interesse – fanno si che si possano trovare offerte di prestiti che, a parità di durata e di importo, risultano più convenienti rispetto a quello che abbiamo in essere. Oppure, quando si ha l’esigenza di modificare durata e importo ma si cerca di fare in modo che ciò non incida sulla sostenibilità della rata rispetto alle condizioni di reddito.
[pubblicita_articolo allineam=”destra”]Insomma, è consigliabile fare ciclicamente una sorta di check up del mutuo e valutare di volta in volta se è il caso di cambiare. Il ricorso ai siti di comparatori come mutuisupermarket e mutuionline può aiutare a individuare l’offerta che fa al nostro caso (facendo sempre attenzione a verificare poi di persona presso la banca se l’offerta individuata attraverso i comparatori coincide in tutto e per tutto in termini di durata, di importo e di tasso d’interesse applicato).
Secondo una ricerca di Mutuisupermarket, questo è il momento in cui conviene fermarsi a fare una valutazione per un eventuale cambiamento. Vediamo perché. “Il tempo dei tassi ai minimi storici sta probabilmente iniziando a volgere al termine”, spiega Stefano Rossini, amministratore e fondatore della società, “In questo contesto di mercato l’opzione della surroga è da consigliare perché si potrebbe beneficiare di risparami molto appetibili che potrebbero ben presto ridursi”. Insomma, ci sarebbero oggi sul mercato offerte di prestiti a tasso fisso irripetibili in futuro se, come sembra, la curva dei tassi ricomincerà a salire. Secondo Rossini, infatti, il peso delle nuove erogazioni di surroga sul totale è destinato col tempo a ridursi, “anche perché chi sottoscrive oggi un nuovo mutuo a tasso fisso, troverà difficilmente convenienza negli anni futuri a surrogare verso nuovi mutui a tasso fisso, che sicuramente presenteranno tassi maggiori rispetto a quelli attuali”.
Secondo l’analisi, il fenomeno surroga continuerà a giocare un ruolo importante durante il 2017, anche perché i tassi fissi – che rappresentano oggi circa il 75% della domanda di mutui di surroga – si stanno mantenendo a livelli contenuti, anche in questi primi quattro mesi dell’anno. Il fenomeno della surroga in questa fase sta riguardando il cambio mutuo verso un nuovo prestito a tasso fisso, in modo da poter beneficiare di un costo del denaro che è al minimo storico: surrogare in queste condizioni di mercato vuol dire mettere in sicurezza il proprio mutuo sui restanti 20-25 anni di piano di rimborso, senza doversi più preoccupare di potenziali rialzi dei tassi Euribor e Irs (i due parametri ufficiali che, rispettivamente, sono alla base del calcolo del costo dei prestiti a tasso variabile e fisso a ci va aggiunto il così detto spread e cioè il tasso applicato dalla singola banca).
Ad ogni modo, il bacino dei potenziali mutuatari interessati a una surroga è destinato a ridursi rapidamente e l’atteso rialzo dei tassi fissi sui prossimi trimestri potrebbe ulteriormente limitare le nuove erogazioni di surroga. In questo contesto, è possibile ipotizzare che la surroga possa arrivare ben presto a contare fra il 15 e 20% del totale erogazioni. I tempi di questa ritirata dipenderanno ad ogni modo dall’andamento degli indici Irs e dalle politiche di pricing adottate dalle banche. Oltre il 2018, ci sarà poi da considerare che la surroga tornerà di elevato interesse solo per chi attualmente ha sottoscritto un mutuo a tasso variabile, quando si registreranno movimenti repentini e ampi degli indici di riferimento Euribor.
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