L’Isis ha giustiziato tre cristiani assiri. L’assassinio è avvenuto il 23 settembre, giorno in cui i musulmani hanno festeggiato la “Festa del sacrificio” (la traduzione letterale è “Festa dello sgozzamento”). Il filmato che mostra i tre cristiani inginocchiati e vestiti con le ormai tristemente conosciute tute arancioni dei condannati a morte è stato rilasciato solamente ieri.
RAPITI A FEBBRAIO. Come riportato da Aina, i tre cristiani sono stati uccisi con un colpo alla nuca ciascuno. Le vittime si chiamavano Audisho Enwiya, Ashur Abraham e Basam Michael. I primi due provenivano dal villaggio di Tel Jazira, nel nord-est della Siria, il terzo dal villaggio di Tel Shamiram. Tutti e tre facevano parte di un gruppo di 253 assiri rapiti dall’Isis il 23 febbraio, quando i terroristi hanno conquistato 35 villaggi lungo il fiume Khabur, nella provincia di Hasaka.
RISCATTO O MORTE PER TUTTI. L’Isis aveva poi rilasciato 48 ostaggi. Se si tiene conto dell’assassinio dei tre cristiani, i jihadisti tengono ancora prigioniere 202 persone. Nel video, i terroristi spiegano che se il riscatto richiesto di 100 mila dollari non verrà pagato, verranno uccisi anche tutti gli altri. La somma richiesta, in totale, è pari a oltre 20 milioni di dollari e ovviamente i cristiani non dispongono di una tale somma.
«IL VIDEO È REALE». Svante Lundgren, che lavora per la Federazione assira di Svezia, fondata negli anni ’70 da profughi provenienti dalla Siria e che è costantemente in contatto con i cristiani della zona, ha confermato l’uccisione a tempi.it: «Le nostre fonti in Siria ci hanno confermato che il video è reale e che tutte le vittime sono assire. Ci hanno comunicato i nomi, ma non sappiamo altro». L’ultimo massiccio rapimento di cristiani da parte dell’Isis è avvenuto nella città di Qaryatain il 7 agosto: 250 assiri sono stati rapiti. Solo 15 di loro sono stati rilasciati. Tanti sono stati obbligati a pagare la jizya.
LE DUE IPOTESI. Ci sono però alcune domande che non trovano risposta: perché uccidere i cristiani adesso e perché farlo con un colpo di pistola e non tagliando loro la gola, come accaduto ad altri prigionieri? Afferma ancora Svante: «Ci sono due possibilità secondo noi. Potrebbe essere una reazione dell’Isis all’intervento russo. I bombardamenti russi infatti sono stati benedetti dalla Chiesa ortodossa. Questa potrebbe essere dunque una vendetta dell’Isis sugli ostaggi cristiani. La seconda ipotesi è che questo video non sia dell’Isis ma di un altro gruppo estremista sunnita. In questo caso, questo gruppo potrebbe avere un disperato bisogno di soldi e per questo sta cercando di fare pressione per ottenere un riscatto»