
Siria, Damasco usa i carri armati per reprimere le rivolte – Rassegna stampa/2
“Tremila soldati, appoggiati da otto carri armati e due blindati, hanno iniziato ieri il rastrellamento a Deraa. Le testimonianze sono drammatiche: «Stanno bombardando coi mortai il centro della città e colpiscono le case con i mitra pesanti». E ancora: «Avanzano a plotoni nelle strade e sparano all’impazzata, a caso»” (Foglio, p. 1).
Oggi a Damasco prevale la linea della repressione più spietata del presidente Bashar Assad. “Abolite le leggi di emergenza in vigore dal 1963 – è l’unica riforma attuata, ma di fatto non ha ridotto la pressione del regime, anzi – il governo è passato direttamente alla legge marziale, con un incremento esponenziale dei morti: un centinaio al minimo le vittime nel solo fine settimana tra Duma, al Maadamiyeh, i sobborghi popolari di Damasco, Deraa e altri centri” (Foglio, p. 1).
“Ora la rivolta dei sunniti (e dei curdi) siriani contro la minoranza sciita al governo di Damasco – discretamente appoggiata, appunto, da Giordania e Arabia Saudita – non soltanto pareggia i rapporti di forza con l’Iran, ma apre una faglia di instabilità pericolosa nel cuore della ‘rivoluzione sciita’” (Foglio, p. 1).
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