Sindaco di Varese sul federalismo: «Vogliamo l’autonomia finanziaria per essere giudicati in base a come spendiamo»

Di Chiara Rizzo
25 Gennaio 2011
Parla a Tempi il sindaco di Varese Attilio Fontana che si dice contento delle aperture di Calderoli alle proposte dei sindaci, che chiedono: «Autonomia finanziaria, per non dovere aspettare i soldi da Roma ed essere giudicati per come usiamo i fondi pubblici e revisione del concetto della spesa storica, perché non vengano premiati i Comuni peggiori»

«Siamo soddisfatti dell’apertura del governo. Le aspettative da parte dei Comuni sono due: la prima è l’autonomia finanziaria per non dipendere dai soldi di Roma ma dalle tasse raccolte sui territori. La seconda è la revisione del concetto della spesa storica, perché non vengano premiati i Comuni peggiori». Parla così a Tempi Attilio Fontana, sindaco di Varese, in merito alle discussioni tra il ministro Roberto Calderoli e i sindaci italiani sul primo decreto attuativo del federalismo, che si occupa di fiscalità municipale.

Signor Sindaco, lei che è il primo cittadino di Varese, ci spiega cosa succede in questi giorni sul tema del federalismo comunale? Cosa c’è al centro del dibattito con il ministro Roberto Calderoli e l’Anci?

Le aspettative da parte dei Comuni sono due: la prima è l’autonomia finanziaria per non dipendere dall’arrivo dei soldi da Roma ma dalle tasse raccolte sul territorio, per cui l’amministrazione potrà essere giudicata buona subito, se investe bene e non ha bisogno di alzare tasse, o giudicata pessima se spreca il denaro pubblico e quindi rialza le tasse.

E la seconda aspettativa?

E’ la revisione del concetto della spesa storica. Finora abbiamo visto premiati i Comuni peggiori, invece bisogna far sì che per ogni Comune venga individuato un fabbisogno per l’ente locale, che non derivi dalle cialtronerie svolte da alcuni Comuni, ma sulla base dei servizi erogati e della loro qualità. In questo percorso, ora siamo ad un punto intermedio: non siamo ancora arrivati a queste soluzioni ma stiamo individuando le leve per questa autonomia finanziaria, per averle già subito e compensare i drammatici tagli imposti nell’ultima finanziaria.

Come giudica il lavoro del ministro Calderoli?

Di fronte a queste due richieste dell’Anci, da parte del Governo, con Calderoli, c’è stata un’apertura, proprio sulla possibilità di anticipare per noi Comuni la disponibilità dell’addizionale Irpef già al 2011. Domani ci incontreremo di nuovo, sono ottimista.

Cosa risponde al procuratore nazionale antimafia, Antonino Cisterna, che proprio poche ore fa dava l’allarme: «Il federalismo rischia di aiutare la criminalità, perché porta all’uscio di casa sua molto potere»?

Ma che andasse a vedere in Svizzera, o negli Stati Uniti, per constatare se il federalismo agevola la criminalità oppure il contrario! Il nostro paese è molto più conservatore di quello che si possa immaginare; ci sono dei poteri che lavorano drammaticamente, squallidamente, per mantenere le cose come stanno. Questa uscita di Cisterna è solo l’ultima che ha accompagnato il cammino della riforma sul federalismo; dalla rottura di Fini, alle indagini del presidente del Consiglio, mi imbarazza la tempistica equivoca di certe toghe. Ma quelle sono altre storie.

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