Sicilia, campagna elettorale al veleno. Micciché trasmette il video “scottante”

Di Chiara Rizzo
08 Ottobre 2012
Rosario Crocetta, candidato del Pd alle regionali dell'isola, denuncia un patto occulto tra i due rivali Gianfranco Micciché e Nello Musumeci, e promette di diffondere una prova video. Micciché lo anticipa e lo proietta in un cinema

In Sicilia i candidati alle regionali se le stanno, metaforicamente, suonando di santa ragione. Ma in questi giorni è in particolare un video, politicamente “scottante”, ad essere al centro dello scontro. Per primo ne ha denunciato l’esistenza il candidato del Pd, Rosario Crocetta, che ha parlato di un patto sottobanco tra i due candidati Gianfranco Micciché (Grande Sud-Mpa-Fli) e Nello Musumeci (Pdl-Pid-La destra). Secondo Crocetta, in un video a sua disposizione, si vedrebbe la prova dell’accordo: «Micciché afferma che la sua candidatura sarebbe stata accettata dalla destra perché garante con Saverio Romano (coordinatore nazione Pid) e Pino Firarello (senatore Pdl) della realizzazione di quattro termovalorizzatori bloccati da Lombardo».
Si tratta di un progetto che è stato bloccato definitivamente dal governo Monti a luglio scorso: quattro termovalorizzatori in Sicilia su cui, secondo alcune denunce, ci sarebbero stati anche interessi della mafia. Crocetta aveva promesso di mostrare pubblicamente il video domenica. Ma è stato preceduto direttamente da Micciché, che quel video lo ha proiettato sabato, ad insaputa di Crocetta, in un cinema di Palermo. Forse dalla versione proiettata non si potrà dedurre l’accordo come sosteneva Crocetta. Certo è che la politica siciliana non ne fa comunque una gran bella figura.

GLI SCHERZI DI MONTEZEMOLO. Il video riprende Micciché mentre conversa in casa, con alcuni misteriosi interlocutori: è ripreso, di nascosto, da un cronista presente all’incontro con la propria telecamera, senza che nessuno sapesse che questa fosse accesa. «Io conosco i principali imprenditori» esordisce Micciché e racconta un curioso aneddoto: «Ho Montezemolo che mi chiama e mi fa gli scherzi telefonici: “Pronto è la Repubblica: lei è amico di Dell’Utri?”. Mi fa gli scherzi, capite? Dobbiamo far capire ai siciliani che stiamo parlando di una persona che realmente può fare qualcosa». Un interlocutore chiede a quel punto a Micciché: «E se Cascio (Francesco o “Ciccio”, attuale presidente uscente dell’Assemblea regionale siciliana, che avrebbe voluto candidarsi per il Pdl come governatore, ndr.) dovesse essere candidato?». Micciché non esita: «Lo faccio perdere Ciccio. È un fatto di stomaco, personale». L’interlocutore prosegue il ragionamento: «Il nostro competitor è Cascio… E Crocetta». Micciché: «Il nostro competitor non c’è. Dobbiamo battere Cascio, e arrivare secondi». Poi ragiona sul Pdl: «Alla fine sarò candidato io. Avrò mezzo Pdl che non mi vota». Uno degli interlocutori allora si chiede: «Ma Castiglione (presidente della provincia di Catania, coordinatore regionale del Pdl e storico avversario politico di Micciché, ndr), se non ti vota, come può pensare di avere la via ad assessore all’Agricoltura?». Spiega paziente Micciché: «L’altro giorno quando Firrarello (senatore Pdl, suocero di Castiglione, e anche lui avversario politico di Micciché ndr) è venuto a trovarmi a casa mia, così come quando è venuto a trovarmi Romano, non abbiamo ragionato di politica. Sul tavolo abbiamo messo una cosa. Io quello che gli ho detto è che sono impegnato per il funzionamento della macchina amministrativa. L’unica cosa che metto per iscritto è che non entrerà la mafia in questa macchina. Mai si potrà dire che i termovalorizzatori non si fanno perché c’è la mafia. Ma i termovalorizzatori si fanno solo se non c’è la mafia. Non so se è chiaro. Poi, per quel che mi riguarda, faccio quello che volete, lo scriviamo prima. Perché se i termovalorizzatori sono utili, ti pare che io mi faccio un problema perché tu ci guadagni, e quell’altro pure?».

ALTRI ACCORDI. Nel video un altro passaggio interessante è riferito alla ricostruzione che, subito dopo la frase sui valorizzator,i Micciché fa della passata campagna elettorale regionale. In quell’occasione (era il 2008) Micciché avrebbe dovuto essere il candidato per il Popolo delle Libertà. Ma all’ultimo si optò per la candidatura di Raffaele Lombardo (l’Mpa aveva avuto un ruolo anche nella caduta del governo Prodi). Ai suoi interlocutori ora Micciché spiega: «Ricordatevi che non sono diventato presidente cinque anni fa perché ho offeso Cuffaro. Minchiate. Altrimenti non sarebbero intervenuti Roberto Calderoli (Lega, ndr) e Altiero Matteoli (Pdl, ndr) per avere Lombardo presidente. Perché c’era tutto un quadro che il signor Lombardo una volta eletto, due mesi dopo fece saltare».
Non si sa quanto ci sia di vero nella ricostruzione di Micciché: presentando il video al cinema, il leader di Grande Sud ha solo spiegato: «Rendo pubblico questo video, ripreso a mia insaputa, credo da un telefonino, nella mia casa di campagna mentre parlo in totale libertà con alcune persone. Io non ho nulla da nascondere, ciò che dico e faccio è solo nell’interesse della Sicilia e del suo sviluppo».
Romano invece ha dichiarato ai giornalisti: «Aspettiamo, intanto, che il vittimista e complottista Crocetta ci dica cosa intende fare, ad esempio, per risolvere il problema dei rifiuti. Ma tant’è. In realtà ho chiesto a Miccichè anche di realizzare il Ponte sullo Stretto, di adottare il Piano energetico regionale, di realizzare una centrale per le biomasse, di far scendere per i siciliani il prezzo della benzina, di creare zone franche, di completare l’anello autostradale, e di raddoppiare la rete ferroviaria in Sicilia. Miccichè, mettendosi le mani in tasca, mi ha risposto di non avere i soldi per fare tutte queste cose».

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