«Si muore una volta, non due. Il mio messaggio continuerà, anche se mi ammazzano»
«Non entro nel merito di scelte di politica interna di altri Paesi, ma c’è un modo di relazionarsi meno violento» ha dichiarato con molto rammarico Silvio Magliano, vice Presidente vicario del Consiglio comunale. Nonostante la “medaglia presidenziale per la libertà” conferitagli nel 2005 dal presidente degli Stati Uniti George W. Bush, ci sono in circolo alcune malignità sul suo conto e i rapporti con il suo Paese restano difficili. Paul Rusesabagina non ha mai smesso di parlare, raccontare e denunciare quanto avvenuto e avviene in Rwanda oggi, di come l’etnia sia un’arma a disposizione del potere, di come le divisioni hutu e tutsi in realtà non esistano e di come siano state create ad hoc per governare: «Io provengo da una famiglia mista e ho una famiglia mista. Oggi ci sono di nuovo molti matrimoni misti. Ciò che abbiamo visto in Rwanda e che vediamo in molti altri conflitti non dipende dalle persone, ma dal potere».
Come il Virgilio dantesco, Paul ci conduce nella spirale infernale del genocidio del ’94 e ogni dettaglio è un girone più in giù. Come si diventa capaci di gesti di bene in una simile mattanza? «Esiste solo un modo per rimanere persone: ascoltare la nostra coscienza. È l’unico consigliere che non confonde il bene con il male. Era il 1994, avevo già oltre 1200 persone nascoste nel mio hotel. Ad un certo punto, grazie a certi contatti, mi venne offerta la possibilità di scappare dal Rwanda: ero il primo di una lista, ma se io me ne fossi andato, le persone che stavo proteggendo sarebbero certamente state uccise. Io mi sarei salvato, ma non mi sarei sentito mai più libero. Non avrei più potuto sedermi a tavola, mangiare, stare con gli altri, insomma vivere. Così ho deciso di restare». E di raccontare per non dimenticare.
Per questo ha accettato l’invito a partecipare come ospite alla “Winter School – L’arte della politica”, la scuola fondata dall’Associazione Difendiamo il Futuro per sostenere, educare e valorizzare la dimensione politica dell’uomo attraverso grandi maestri e testimoni. Il tema dell’edizione 2014-2015 è “To be just: questioni di giustizia e di memoria”, Paul Rusesabagina non poteva mancare.
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