Tempi
  • ACCEDI
ABBONATI
  • Esteri
    • Guerra Ucraina
    • Unione Europea
    • USA
    • Cina
    • Cristiani perseguitati
    • Terrorismo islamico
  • Politica
    • Elly Schlein
    • Giorgia Meloni
    • Giustizia
  • Economia
    • Recovery Fund
    • Lavoro
    • Euro
    • Mutui
  • Ambiente
    • Clima
    • Green Deal
    • Transizione ecologica
  • Salute e bioetica
    • Covid-19
    • Eutanasia
    • Fecondazione assistita
    • Aborto
  • Chiesa
    • Cristianesimo
    • Papa Francesco
    • Benedetto XVI
    • Luigi Giussani
    • Comunione e Liberazione
  • Blog
    • La preghiera del mattino
    • Lettere al direttore
    • Il Deserto dei Tartari
    • Casca il mondo
    • Cinema Fortunato
    • Good Bye, Lenin!
    • Memoria popolare
    • Tentar (un giudizio) non nuoce
    • Libri in povere parole
  • Sfoglia Tempi
    • Sfoglia Tempi digitale
    • Settembre 2023
    • Agosto 2023
    • Luglio 2023
    • Giugno 2023
    • Maggio 2023
    • Aprile 2023
    • Marzo 2023
Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
  • Esteri
    • Guerra Ucraina
    • Unione Europea
    • USA
    • Cina
    • Cristiani perseguitati
    • Terrorismo islamico
  • Politica
    • Elly Schlein
    • Giorgia Meloni
    • Giustizia
  • Economia
    • Recovery Fund
    • Lavoro
    • Euro
    • Mutui
  • Ambiente
    • Clima
    • Green Deal
    • Transizione ecologica
  • Salute e bioetica
    • Covid-19
    • Eutanasia
    • Fecondazione assistita
    • Aborto
  • Chiesa
    • Cristianesimo
    • Papa Francesco
    • Benedetto XVI
    • Luigi Giussani
    • Comunione e Liberazione
  • Blog
    • La preghiera del mattino
    • Lettere al direttore
    • Il Deserto dei Tartari
    • Casca il mondo
    • Cinema Fortunato
    • Good Bye, Lenin!
    • Memoria popolare
    • Tentar (un giudizio) non nuoce
    • Libri in povere parole
  • Sfoglia Tempi
    • Sfoglia Tempi digitale
    • Settembre 2023
    • Agosto 2023
    • Luglio 2023
    • Giugno 2023
    • Maggio 2023
    • Aprile 2023
    • Marzo 2023
Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
Tempi
ABBONATI
Home Cultura

L’orrore della Shoah attraverso gli occhi di William Congdon: «Avremmo potuto fare lo stesso»

In mostra a Milano ritratti e riflessioni firmati dal grande artista americano dopo l'ingresso nel campo di sterminio Bergen Belsen: «Le colpe della Germania sono anche le nostre»

Rodolfo Casadei
26/01/2022 - 15:10
Cultura
CondividiTwittaChattaInvia
Mostra "In the Death of One" di William Congdon al Memoriale della Shoah di Milano
La mostra In the Death of One di William Congdon al Memoriale della Shoah al Binario 21 della Stazione Centrale di Milano Milano (foto Ansa)

«Dire che il campo di Bergen Belsen è stato un fenomeno tedesco è fuori luogo. Certamente lo è stato, ma si è trattato di una cosa tanto enorme che non può essere interpretata così superficialmente. Il fatto che degli esseri umani abbiano potuto fare questo ad altri esseri umani è più importante. Proprio perché rivela che voi ed io, che pure siamo esseri umani, avremmo potuto fare lo stesso, la maggior parte di noi preferisce la rassicurante reazione di confinare la cosa ai tedeschi. Bergen Belsen può essere accettato solo nei termini del rapporto di ciascuno di noi con l’esistenza». Generazioni di cattolici italiani sentono riecheggiare in queste parole l’attacco dell’ultima strofa di una celeberrima canzone di Claudio Chieffo scritta nel 1967, La nuova Auschwitz; quella che fa: «Non è difficile essere come loro, non è difficile essere come loro…».

Le parole che universalizzano la colpa dei campi di sterminio tedeschi risalivano a vent’anni prima, subito dopo la fine della guerra, e non le aveva buttate giù uno scrittore o un filosofo che viveva isolato dal resto del mondo; ma un uomo e un artista che era stato fra i primi a entrare in un campo di sterminio nazista e a tentare di salvare le vite delle migliaia di moribondi che vi erano stati stipati. Quell’uomo era William Congdon, che di lì a poco sarebbe diventato un rinomato esponente dell’Action painting newyorkese e, più genericamente, dell’espressionismo astratto.

Un orrore al di là della comprensione immediata

Oggi le pagine di diario e i disegni a matita su fogli di notes che produsse nel mese di maggio del 1945, riuniti nel libro inedito In the Death of One, sono esposti al Memoriale della Shoah di Milano in una mostra che si è aperta il 14 ottobre ed è (salvo prolungamenti) destinata a chiudersi il 31 gennaio. A fare da guida all’esposizione il volumetto di Stefano Bruno Galli, attuale assessore regionale lombardo all’Autonomia e cultura, William Congdon nell’inferno di Bergen Belsen – In the Death of One, di fatto un estratto del libro che l’autore, che è anche docente di Storia delle dottrine politiche alla Statale di Milano, pubblicò nel 1996 col titolo Da New York a Bergen Belsen. L’”altra” guerra di William Congdon.

Mostra "In the Death of One" di William Congdon al Memoriale della Shoah di Milano
La mostra su William Congdon a Bergen Belsen al Memoriale della Shoah di Milano (foto Ansa)

Profondamente pacifista e antimilitarista, chiamato alle armi nella primavera del 1942 Congdon riesce ad arruolarsi come autista di ambulanze nell’American Field Service, che accompagna le truppe americane sui fronti della Seconda Guerra mondiale. In questa veste partecipa alla campagna d’Africa, poi a quella d’Italia e infine all’occupazione della Germania. Entra nel campo di Bergen Belsen, trovato e liberato dalle truppe britanniche pochi giorni prima, il 2 maggio 1945. Scrive sul suo diario: «Lo spettacolo di morti nelle fosse era talmente al di là di una comprensione immediata che, con un certo spavento, si era costretti a cercare dentro se stessi una reazione adeguata. […] C’erano 60 mila internati a Belsen. C’erano 10 mila morti insepolti. Altri 13 mila sarebbero morti nel giro di sei settimane. Si stimava che gli ospedali creati all’interno delle ex caserme delle SS non avrebbero dimesso i propri pazienti prima del marzo 1946».

«Domani morta»

L’ambulanziere artista sente l’urgenza di strappare moribondi e cadaveri all’anonimato della morte di massa. Con sé ha solo qualche matita, qualche sanguigna (la matita che lascia segni rossastri) e foglietti di notes. Dentro di lui si sta coagulando quell’espressività dolorosa ed esplosiva, quell’addensarsi di materia in forme visionarie che caratterizzerà tutti i suoi quadri dalle prime esposizioni newyorkesi del 1947 fino alla morte nel 1998 (dopo avere vissuto gli ultimi vent’anni nel monastero-cascina della Cascinazza nei pressi di Buccinasco, alle porte di Milano). I disegni sono terribili, lancinanti, una centrifuga di pietas e di orrore. Chi li guarda vi ritrova il corrispettivo delle foto e dei filmati dell’epoca, ma con un di più di dramma universale. Appaiono come gli unici ritratti possibili dei volti e dei corpi degli internati: qualunque altro tipo di rappresentazione sarebbe stato retorico o irrispettoso.

William Congdon, Morgen Tod, 1945
William Congdon, Morgen Tod, ritratto di una donna ebrea in fin di vita nel campo di sterminio di Bergen Belsen, 1945 (foto LombardiaBeniCulturali)

Il più famoso di tutti è quello della donna ebrea ungherese ritratta il giorno prima di morire, intitolato Morgen Tod. «Ma l’incontro più vero», scrive, «l’ho avuto nella baracca n. 42; era ormai svuotata, ma c’era ancora una donna, lasciata come morta. Mi sono seduto vicino a lei. E mi sono messo a disegnarla. E lei lentissimamente si muoveva, con la pelle del dorso che si staccava, ormai incollata al legno. Mi guardò, volle sedersi, comporsi gli stracci che la coprivano a metà e ricomporsi i capelli per posare per me, per farsi “bella”. Ricaduta, mi guardava, e mi disse che era lì dentro da un anno e mezzo, e che aveva perso il marito e tre figli, tutti dentro, era ebrea ungherese. Io le dissi: “Domani verrò a prenderti”, e lei: “No, domani morta” (Morgen Tod). Quando, di nuovo contro gli ordini, andai a prenderla, era morta».

Congdon disegnerà dettagli di cadaveri, ma mai (con una singola eccezione) i cumuli dei filmati che lasciano senza fiato gli spettatori dei cinegiornali: «Agli americani che stanno lontano, piuttosto che l’impersonale e oggettivo cinegiornale, si sarebbe dovuto mostrare un documentario di una giornata nell’esistenza moribonda di un individuo a Belsen, seguendolo magari fin dentro alla morte, e sul carro da morte fino alla fossa. Giacché soltanto in un simbolo talmente unico della sofferenza e dell’ironia sarebbe stato possibile immedesimarsi al punto da far scaturire l’autentica emozione».

Quelle riflessioni rimaste senza editore

Tornato in patria, Congdon continuerà la sua riflessione sul senso del male e sulla responsabilità collettiva. Il libro di Stefano Bruno Galli ripropone alcuni passaggi: «Il mondo è troppo interrelato e gli esseri umani sono troppo simili per prestarci alla comoda menzogna che noi non c’entriamo niente con le colpe della Germania e che da noi tutto questo non sarebbe accaduto. […] Se vogliamo la pace dovremo essere tanto realisti e umili da accettare la nostra colpa come membri fallimentari di una comunità mondiale malata (un genere di colpa diversa solo per grado da quella dei giapponesi o dei tedeschi); e dovremo usare della nostra potenza e del fortunato benessere attuali per aiutare i piccoli e gli sconfitti».

Mostra "In the Death of One" di William Congdon al Memoriale della Shoah di Milano
La mostra su William Congdon a Bergen Belsen al Memoriale della Shoah di Milano (foto Ansa)

La conversione al dono non è affatto facile, richiede sacrificio: «Soffrire nel vero senso di rinunciare a ciò che è stato indispensabile, di sollevare il livello di vita di un altro piuttosto che il nostro, dal momento che tale livello di vita è soltanto un mezzo».

Nel clima trionfalista e moralistico dell’America del secondo dopoguerra non ci fu una sola casa editrice disposta a pubblicare In the Death of One. Ha rimediato in larga parte niente meno che il Memoriale della Shoah di Milano, in date comprensive della Giornata della Memoria. Chapeau.

@RodolfoCasadei

Tags: giorno della memoriaMilanonazismoshoahwilliam congdon
CondividiTwittaInviaInvia

Contenuti correlati

Beppe Sala

Beppe Sala si è perso Milano per strada

28 Settembre 2023
Kramatorsk, Ucraina, 4 luglio 2023 (Ansa)

Guerra in Ucraina. È necessaria una profezia della pace

16 Settembre 2023
Un gruppo di giovani all’ingresso di una scuola

I fiori sbocciano anche nel cemento della scuola italiana

11 Settembre 2023
Don Igor durante la veglia per la pace di Milano

A Milano un popolo in cammino per invocare il «miracolo della pace»

8 Settembre 2023
Beppe Sala, sindaco di Milano, non si è mai iscritto ai Verdi

Beppe Sala, il sindaco di Milano che non ha voglia di esserlo

5 Settembre 2023
Studenti universitari in tenda in piazza della Scala a Milano per protesta contro il caro affitti

Il “ghetto per ricchi” non fa per Milano

24 Luglio 2023
Per commentare questo contenuto occorre effettuare l'accesso con le proprie credenziali.

Video

I negozi in Artsakh sono vuoti a causa del blocco del Corridoio di Lachin da parte dell'Azerbaigian
Video

Sette mesi di «catastrofe umanitaria» in Artsakh

Redazione
26 Luglio 2023

Altri video

Lettere al direttore

Blog

I piccoli grandi eroi dell’Armenia

Teresa Mkhitaryan
29 Settembre 2023

Read more

Scrivi a Tempi

Foto

alba promessa
Foto

Quel cielo come il sangue. Una promessa

29 Settembre 2023
Sas dla Crusc
Foto

Ritorno al Sas dla Crusc. Davanti al trono

31 Agosto 2023
Matrimonio sposa
Foto

Bambina, sposa

31 Luglio 2023
Luigi Negri sul palco del Meeting di Rimini
Foto

Fede e cultura una sfida per la ragione

22 Giugno 2023
Una casa semi-sommersa dall’acqua in seguito all’alluvione in Emilia-Romagna
Foto

La notte che ha incominciato a piovere

10 Giugno 2023

Altre foto

Reg. del Trib. di Milano n. 332 dell’11/6/1994

Codice ISSN
online 2499-4308 | cartaceo 2037-1241

Direttore responsabile
Emanuele Boffi

Editore
Contrattempi Società Cooperativa
Via Traù, 2 – 20159 Milano
[email protected]
C. F. / P. Iva 10139010960
Iscrizione ROC n. 30851

Redazione
Via Traù, 2 – 20159 Milano
+39 02.51829864
[email protected]

  • Chi siamo
  • Scrivi a Tempi
  • Iscriviti alla newsletter
  • Pubblicità
  • Privacy policy
  • Preferenze Privacy
  • Sfoglia Tempi digitale
  • Gestione abbonamento
  • Abbonati con carta di credito
  • Abbonati con bonifico/bollettino
  • Archivio storico

Copyright © Contrattempi Società Cooperativa. Tutti i diritti sono riservati | Contributi incassati nel 2022: euro 211.883,40. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70

Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
  • ACCEDI
  • Sfoglia Tempi
    • Sfoglia Tempi digitale
    • Settembre 2023
    • Agosto 2023
    • Luglio 2023
    • Giugno 2023
    • Maggio 2023
    • Aprile 2023
    • Marzo 2023
  • Esteri
    • Guerra Ucraina
    • Unione Europea
    • USA
    • Cina
    • Cristiani perseguitati
    • Terrorismo islamico
  • Politica
    • Elly Schlein
    • Giorgia Meloni
  • Giustizia
    • Magistratura
    • Carceri
  • Scuola
    • Scuole paritarie
    • Educazione
  • Ambiente
    • Clima
    • Green Deal
    • Transizione ecologica
  • Salute e bioetica
  • Chiesa
    • Cristianesimo
    • Papa Francesco
    • Benedetto XVI
    • Luigi Giussani
    • Comunione e Liberazione
  • Cultura
    • Libri
  • Economia
    • Recovery Fund
    • Lavoro
    • Euro
    • Mutui
  • Società
    • Obiettivi di sviluppo sostenibile
    • Razzismo
    • Politicamente corretto
    • Lgbt
    • Sport
  • Spettacolo
    • Cinema
    • Tv
    • Musica
  • Blog
    • Lettere al direttore
    • La preghiera del mattino
    • Casca il mondo
    • Il Deserto dei Tartari
    • Cinema Fortunato
    • Good Bye, Lenin!
    • Memoria popolare
    • Tentar (un giudizio) non nuoce
    • Libri in povere parole
  • Tempi Media
    • News
    • Video
    • Foto

Welcome Back!

Login to your account below

Forgotten Password? Sign Up

Create New Account!

Fill the forms bellow to register

All fields are required. Log In

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Log In

Add New Playlist