
Sfiducia a Bondi, mozione bocciata con 314 voti contrari e 292 a favore
Si è conclusa la votazione della mozione di sfiducia al ministro dei Beni culturali Sandro Bondi. E’ stata respinta con 314 voti contrari, 292 a favore e 2 astenuti.
Durante il discorso precedente alla votazione il ministro si è difeso affermando che le mozioni di sfiducia di cui il Parlamento discute sono «espressione di un imbarbarimento della vita politica nel nostro paese, ma spero che il dibattito possa essere utile per parlare finalmente del ruolo della cultura per lo sviluppo economico e civile».
«Volete tentare di dare l’ennesima spallata al Governo e in questa ansia che vi divora le persone per voi non hanno nessuna importanza: ma questo cinismo della politica è miope. Lo ricordo soprattutto ai tanti cattolici del Partito Democratico», ha continuato il ministro dei Beni Culturali. «Mi sono impegnato non solo a chiedere piu’ fondi per la cultura, ma a fare le riforme, parola assente dal vostro vocabolario. Voi pensate che i problemi si risolvano con piu’ soldi dallo Stato – ha proseguito – io credo che servano invece le riforme».
«Non mi sono accorto accorto degli straordinari risultati che avrebbero raggiunto i miei predecessori Veltroni, Melandri e Rutelli, se non quelli di concedere finanziamenti a registi tanto adulati quanto poco apprezzati dal pubblico». Secondo Bondi, «tra il ’96 e il 2000 sono stati erogati 266 milioni di euro» a produzioni cinematografiche, «a fronte di incassi per 43 milioni di euro».
«A dare il colpo mortale alla cultura è stata la sinistra» continua Bondi. «Nel 2007, la Finanziaria del governo Prodi ha stabilito che i proventi dei musei non fossero più assegnati al ministero dei Beni Culturali, ma al Tesoro per poi poter essere riassegnati per il 50% in meno. Questo ha portato ad un taglio di 150 milioni di euro. Rutelli era vicepremier, dov’era allora? Dov’erano allora gli uomini di cultura e perché non hanno fatto sentire la loro voce?».
«C’è uno squilibrio evidente nella ripartizione del Fus, la riforma degli Enti Lirici che ho proposto cerca di porre rimedio a questa situazione, io ho cercato di salvare la lirica dal tracollo». Terminando il suo discorso, Bondi ha ricordato che il cinema «nel 2010 ha visto un aumento di spettatori e incassi del 50%. Non credo che si possa parlare di crisi del settore». Bondi ha rivendicato di aver «portato a compimento gli incentivi a favore dell’industria cinematografica proposti dal governo del centrosinistra e ho ottenuto il rifinanziamento per altri sei mesi».
I numeri dicevano già da stamattina che la mozione sarebbe stata respinta. Alcuni parlamentari dell’Udc erano, infatti, in Europa per partecipare al dibattito e poi votare giovedì contro le persecuzioni dei cristiani, altri (tra cui Pezzotta) erano malati.
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