Severino: «Negli abissi di degrado delle carceri» il 47% dei detenuti è in attesa di giudizio

Di Redazione
31 Agosto 2012
Intervista ad Avvenire del ministro della Giustizia. «Ci sono 66.345 detenuti a fronte di 45.566 posti regolamentari». Le misure alternative, gli stanziamenti per nuovi penitenziari, la «frustrazione» per i suicidi
Il ministro della Giustizia Paola Severino è intervenuta oggi con un’intervista su Avvenire a cura di Vincenzo R. Spagnolo sulla questione carceri. Il ministro ha parlato di «abissi di degrado e disperazione, ma anche picchi di solidarietà ed efficienza, come a Marassi e San Vittore: celle strapiene, ma anche la lavorazione del pane nel primo e la cucitura di toghe per magistrati e avvocati nel secondo. Mi sono sentita rassicurata a Bollate e a Rieti, dove i detenuti hanno l’opportunità di lavorare e di imparare mestieri come la riparazione di elettrodomestici o di telefoni cellulari».
I NUMERI. Severino ha fornito alcuni numeri per comprendere la situazione: «Nei 206 istituti penitenziari italiani, al 30 di agosto, ci sono 66.345 detenuti, il 47% in attesa di giudizio definitivo, a fronte di 45.566 posti regolamentari. A novembre, quando mi sono insediata, erano quasi 69mila: grazie alle prime misure, sono scesi di 3mila unità».
NUOVI PENITENZIARI. «Anche a fronte di minori stanziamenti, il piano di edilizia affidato al Commissario straordinario Angelo Sinesio va avanti. Prevede la realizzazione di 11.573 nuovi posti detentivi con 446,8 milioni di euro rispetto ai 9.150 posti iniziali per 675 milioni . Ci saranno dunque più posti, tra nuove carceri e nuovi padiglioni, con un risparmio di 228 milioni di euro. Con le risorse ordinarie, inoltre abbiamo già realizzato 3150 nuovi posti ed entro l’anno si prevede la consegna di altri 1.677».
MISURE ALTERNATIVE. «C’è la messa alla prova e la reclusione domiciliare, come alternativa al carcere. Abbiamo rinunciato ad introdurre nel ddl la non punibilità per tenuità del fatto in quanto un analogo testo, di iniziativa parlamentare, era già in discussione alla Camera. Spero vengano approvati dal Parlamento entro fine legislatura. Inoltre, tengo a che la legge Smuraglia sul lavoro carcerario sia rifinanziata».
SUICIDI. «Ogni volta provo impotenza e frustrazione. Il Dap ha contato 63 episodi nel 2010, altrettanti nel 2011, 36 nei primi otto mesi del 2012. È stata riattivata l’unità di monitoraggio e si sta provvedendo alla redistribuzione dei detenuti a livello regionale, per avvicinarli alle famiglie, sostegno essenziale: esistono iniziative valide, come il pic-nic della domenica con i familiari o i “giardini degli incontri”, per attenuare il peso delle sbarre».

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