Il sesso non è una questione d’immaginazione. Il matrimonio è l’unione fra uomo e donna

Di Redazione
10 Aprile 2013
Lezione a Radio Vaticana. «L’ideologia cristofoba vuole creare una società nuova. Due maschi o due femmine non possono attuare un matrimonio perché non sono complementari nel senso matrimoniale.

Il padre gesuita Dariusz Kowalczyk, durante una puntata sulla Radio Vaticana dedicata al catechismo della Chiesa cattolica, ha affrontato il tema dei modelli alternativi all’unione fra uomo e donna. Riportiamo di seguito le parole di padre Kowalczyk. 

Ai nostri tempi abbiamo a che fare con l’ideologia cristofoba che vuole creare un nuovo uomo e una società nuova. Così viene ripetuta la tentazione del Satana di essere come Dio. Si vuole cambiare il senso delle parole fondamentali per la nostra civiltà: sesso, natura umana, matrimonio, padre, madre, famiglia. Per quello la Chiesa, oggi più che mai, deve ricordare la verità antropologica fondamentale espressa nel libro della Genesi: «Dio creò l’uomo a sua immagine, a immagine di Dio lo creò, maschio e femmina li creò» (1,27).

«”Essere uomo”, “essere donna” – leggiamo nel Catechismo – è una realtà buona e voluta da Dio» (n. 369). Il sesso non è dunque una questione d’immaginazione o di un sentimento soggettivo. Ci sono due sessi – maschile e femminile – e il fatto che alcune persone soffrono di disturbi dell’identità sessuale non può cambiare la realtà oggettiva.
Il Catechismo sottolinea la verità che maschio e femmina sono uguali e diversi. L’uomo e la donna hanno la stessa dignità in quanto entrambi creati «a immagine di Dio». Allo stesso tempo sono diversi, ma questa diversità non li divide, bensì – al contrario – li fa complementari e li unisce. Anzi, «l’uomo e la donna sono fatti “l’uno per l’altro”» (Catechismo Chiesa Cattolica 372). E Dio li unisce in matrimonio affinché, formando «una sola carne», creino un ambiente adatto alla nascita e alla crescita dei figli. Due maschi o due femmine non possono attuare un matrimonio perché non sono complementari nel senso matrimoniale.

L’uomo e la donna sono chiamati – ricorda il Catechismo – «a “dominare” la terra come “amministratori” di Dio» (n. 373). Non siamo dunque sovrani che possono esercitare un dominio arbitrario su tutto il creato. Il mondo ci viene affidato da Dio, affinché partecipiamo alla sua opera creatrice.

 

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