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Viviamo nell’era della suscettibilità, come ci ha raccontato Guia Soncini in un libro divertente, interessante e anche un tantino terrificante. Basta un nulla e subito qualcuno s’offende: non solo se ci si permette di esprimere un’opinione, ma anche se si fa riferimento a un qualche dato di realtà appena un po’ arcigno, oppure se non si usa un linguaggio che sia stato accuratamente privato di qualsiasi asperità, effettiva o eventuale. Le emozioni soggettive regnano sovrane, insomma, dominando sulla realtà e sulla ragione. Dominando sul pensiero, visto che, come diceva José Ortega y Gasset, «pensare è esagerare» – e chi esagera non può che urtare qualche suscettibilità.
Di recente, Walter Siti ci ha spiegato in quale modo l’era della suscettibilità abbia travolto pure la letteratura, che dopo aver per secoli scandagliato impietosamente gli angoli più oscuri dell’animo umano, dopo aver sistematicamente strappato i lettori dalla loro comfort...
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