Scoperto il pianeta «cugino» della Terra
Si chiama Kepler-186f, sta a 500 anni di anni luce di distanza dalla terra, ed è il primo pianeta che sembrerebbe avere condizioni molto simili a quelle che hanno consentito la vita sul nostro. Purtroppo, a causa della distanza, non sarà mai possibile avviare una qualche forma di comunicazione o esplorazione con Kepler-186f, ma l’ultima scoperta della Nato ha catturato subito l’interesse di tutti.
PIANETA CUGINO. L’annuncio è stato dato infatti addirittura in una conferenza stampa (e non in un qualche studio di settore, come avviene di solito per la scoperta di nuovi pianeti). Thomas Barclay, del Bay area environmental research institute (che si trova nel centro Ames della Nasa, in California) ha dato la notizia con entusiasmo: «Abbiamo scorperto il cugino della Terra». Il pianeta ruota anzitutto attorno ad una stella, che è di circa la metà del nostro sole ed è un astro chiamato “nana rossa”. Kepler-186f ruota nel suo sistema insieme ad altri quattro pianeti più grandi della terra di circa una volta e mezza, e più vicini, tanto che compiono i loro giri in 4, 7, 13 e 22 giorni. Tutti questi altri pianeti però sono molto caldi e hanno condizioni ambientali proibitive.
MISTERIOSO. Kepler-186f impiega 130 giorni a ruotare intorno al suo sole, e si trova in una zona della sua galassia dove riceve una dose di radiazione che permetterebbe la vita. In particolare, quella distanza potrebbe consentire lo scorrere di acqua liquida, una delle pre-condizioni fondamentali per lo sviluppo della vita. Per il momento però il nostro pianeta-“cugino” rimane ancora avvolto nel mistero: gli scienziati dovranno infatti studiare per stabilire la sua massa esatta e la sua composizione, anche se le ultime ricerche effettuate lasciano intuire che sia di natura rocciosa. Si sa inoltre che il suo sole, nel suo zenit sul pianeta, irradia e scalda proprio come il nostro Sole un’ora prima del tramonto o nelle albe primaverili (c’è un clima quindi leggermente più fresco di quello terrestre). C’è da dire però che per il momento gli esperti non azzardano ipotesi, anche in base all’osservazione di altri pianeti molto meglio conosciuti, quelli del nostro sistema solare. Venere ad esempio, in teoria avrebbe un irraggiamento quasi simile a quello della terra, solo due volte e mezzo superiore, che potrebbe consentire la presenza di acqua sulla carta, ma sulla superfice reale ci sono più di 500 gradi centigradi che ovviamente impediscono le condizioni per qualsiasi forma di vita. Per capire cosa accade in Kepler-186f bisognerebbe studiare i gas che lo circondano. Ma il pianeta si tiene ad una distanza dalla terra che rende difficile intrusioni dell’occhio o della mente umana.
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