Scappo dallo stress e dai supermercati, da domani la spesa la faccio in campagna
Gli italiani sono sempre più attenti a cosa mettono in tavola. Un po’ per la crescente attenzione alla salute, un po’ perché si cerca di risparmiare. Se poi si possono combinare le due cose, il palato e il portafoglio ringraziano. La tendenza degli ultimi tempi è infatti quella di comprare direttamente dal produttore, sia per avere vantaggi di tipo economico, sia per poter scegliere tra una maggiore varietà di prodotti di cui usufruire. È la cosiddetta “filiera corta”, che porta l’acquirente nei luoghi dove nasce la qualità. E mentre calano le vendite al dettaglio alimentare (-6,1 per cento, il più forte dal 2001 secondo l’Istat), crescono del 52 per cento le famiglie che decidono di andare a fare la spesa in campagna e che così facendo contribuiscono a salvare più di mille prodotti che non trovano spazio sugli scaffali della grande distribuzione.
Dall’inizio di quest’anno ben oltre due milioni di italiani si sono recati con la propria lista della spesa nelle cascine sparse sul territorio per fare acquisti. Trovarle è semplice, basta utilizzare il servizio offerto dalla Confederazione italiana Agricoltori che sul sito laspesaincampagna.com permette di trovare le cascine ordinate per provincia e per prodotto ricercato. Da lì, si può poi contattare la cascina prescelta e prenotare il proprio ordine. C’è poi una sottosezione del sito per chi volesse esclusivamente prodotti biologici. La Cia fa sapere che uno dei motivi che spinge gli aderenti al servizio è passare del tempo all’aria aperta, lontano dallo stress urbano. Risparmiando circa 140 euro al mese, sul budget medio di una famiglia che è di 467 euro.
Gli amanti della tradizione alimentare italiana hanno anche la possibilità di valorizzare il patrimonio regionale, portando a casa prodotti che si vedono sempre meno, o che stanno quasi scomparendo. Se non avete mai sentito parlare della focaccia di barbarià, degli sponsali di cipolla o della ricotta Zingherlino, forse è la volta buona per preferire a un fine settimana imbottigliati in autostrada verso il mare, una gita in cascina per rimpinguare la credenza.
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1 commento
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Gentilmente,
potrebbe dirmi se nel calcolo del risparmio sono conteggiate:
spese di trasporto
autostrada
e, visto che si tratta di mobilità, rischi e aumento del traffico.
O non si tratterà invece di attività/spese di nicchia che non incidono sul totale della popolazione e delle famiglie acquirenti (ca 22 mio). Sarebbe necessaria un’analisi più profonda.
Un operatore del settore.
M