
Sarah Palin pensa alle presidenziali Usa del 2012
Di lei si è detto – e si dice – tutto e il contrario di tutto. Sarah Palin, 48 anni, ex governatrice dello Stato americano dell’Alaska, già prima della corsa alle presidenziali del 2008 faceva parlare di sè più del candidato repubblicano John McCain, di cui era stata nominata vice. Oggi, a due settimane dal via alle primarie repubblicane, la Palin ha dichiarato a Fox News: «Non è troppo tardi per saltare a bordo, chissà cosa potrà succedere in futuro». Alla dichiarazione sono seguite migliaia di voci che si ripetono uguali da anni, riemergono le ipotetiche relazioni extra coniugali, il presunto antisemitismo, il suo bimbo down, che si diceva essere nato dalla figlia minorenne. Gossip identici a quelli diffusi nel 2008, smentiti e di nuovo rimontati, in un gioco che si ripete e che mira alla vita personale dell’ex governatrice per denigrare la sua tesi pubblica.
L’hanno fatta apparire come una schizofrenica, eppure lei è ancora lì, granitica, a tener botta a giornali e tv che la provocano. All’emittente americana che l’ha intervistata l’ex governatrice ha dichiarato che «c’è ancora moltissimo tempo per entrare nella corsa. Considerando l’intero processo degli ultimi mesi mi sembra che vi sia spazio per molte altre persone» anche se, ha poi spiegato, vi sono ancora discussioni all’interno della famiglia per decidere se intraprendere «un’avventura che cambia la vita, mettendosi al servizio come presidente degli Stati Uniti».
Nulla di certo quindi, di sicuro c’è solo il fatto che il suo personaggio sia di difficile inquadramento, una donna che nemmeno i ripetuti insulti hanno messa ko. Sarah Palin, infatti, non solo non ha mai smesso di prendere parte attiva nel dibattito pubblico, nonostante le sue parole siano spesso decontestualizzate, ma non si è mai spostata neppure di un millimetro dalle sue posizioni nette in difesa della vita, della famiglia fondata sul matrimonio tra uomo e donna e del diritto alla vita dello Stato di Israele. E quando gli si chiede come faccia a resistere quando gli insulti arrivano anche dai “suoi”, risponde: «La mia fede è tutta la mia forza. Non è solo una questione di leggere la Bibbia. Nemmeno di convincere il mondo di quello in cui credo. Ma di chiedere a Dio la forza per continuare sempre sulla strada del bene».
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