Sandy, il bilancio sale. Sono 48 i morti in 6 Stati
[internal_gallery gid=55409]Le ore passano, e la conta dei danni causati dal passaggio dell’uragano Sandy si fa sempre più corposa. L’East Coast degli Stati Uniti scopre le ferite di questa sciagura naturale, e lo fa al buio, per l’assenza di energia elettrica che ha colpito più di 8 milioni di abitazioni e uffici in tre stati. La conta delle persone decedute si era fermata a 16, ma era un numero destinato a salire: il sindaco di New York, Michael Bloomberg, parla di almeno 18 vittime in città, di cui solo una è conteggiata nel bilancio provvisorio. Le ultime notizie parlano così di 48 deceduti, in 6 Stati diversi. È proprio nella “Grande Mela” che si registra una delle situazioni più drammatiche: il primo cittadino ha spiegato che serviranno almeno 3-4 giorni per tornare alla normalità. Le metropolitane, allagate in sette gallerie, rimarranno chiuse ancora per diverse ore, mentre sono stati riaperti i ponti di Manhattan, Williamsburg e Brooklyn. Resterà ancora chiusa invece Wall Street, non succedeva per calamità naturale dal 1888. A Blattery Park l’acqua ha superato i quattro metri di altezza, e nelle vie della city si spengono gli incendi che l’uragano ha provocato. Inoltre, nel centro della città è stato anche evacuato il complesso ospedaliero della New York City University: più di 200 pazienti hanno dovuto lasciare la struttura, andata in tilt per un black-out, spostando i malati più gravi in altri ospedali. Grande lavoro è stato fatto dai medici e dagli infermieri, che hanno trasportato dalle scale lettini e barelle: ovviamente gli ascensori erano bloccati.
STATO DI CALAMITÀ. Nel frattempo Barack Obama ha cancellato, per il terzo giorno di fila, gli impegni di campagna elettorale per rimanere a Washington e seguire l’evolversi della situazione: il presidente degli Usa ha dichiarato lo “stato di calamità” negli stati di New York, New Jersey e Long Island, misura che permette di sbloccare i fondi federali per individui colpiti da disastro.
DALLA PIOGGIA ALLA NEVE. Scendendo poi verso sud lungo la costa, Sandy è stato declassato da uragano a ciclone post-tropicale. Ma non ha perso tanta potenza, e alla sera ha colpito Atlantic City: venti a 130 chilometri orari e onde altre quattro metri hanno devastato la città, allagata per il 70-80%. Più “Frankenstorm” avanzava verso l’interno del continente più perdeva di forza, e alla pioggia fitta subentrava la neve. Tempeste di neve sono state registrate su Tennessee e North Carolina, fino a 90 centimetri di coltre bianca hanno coperto il West Virginia.
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