
All’assemblea generale delle Nazioni Unite convocata con procedura di emergenza per pronunciarsi sull’invasione russa dell’Ucraina le cose non sono andate esattamente come le hanno raccontate la maggior parte dei media e dei governi europei. La narrazione dominante dice che il risultato della votazione della risoluzione di condanna degli atti condotti dalla Russia dimostra che essa è isolata sul piano internazionale, poiché una maggioranza schiacciante di paesi, ben 141, hanno approvato la mozione di condanna dell’invasione e la richiesta del ritiro delle truppe russe, e soltanto 5 (fra i quali si contano ovviamente la Russia e la Bielorussia) hanno votato contro.
Il dato è corretto, ma definire questo risultato come un “isolamento” della Russia non corrisponde alla realtà demografica dei paesi rappresentati alle Nazioni Unite. Se è vero che nell’assemblea generale ogni paese ha a disposizione 1 voto, si tratti di San Marino o della Cina, nella realtà dei rapporti internazionali le dimensioni contano.
Il “peso” di chi non ha votato contro la Russia
I 141 paesi che hanno condannato l’invasione russa e chiesto il ritiro delle truppe rappresentano soltanto il 44,5 per cento della popolazione mondiale; se ai voti contrari di Russia, Bielorussia, Siria, Corea del Nord ed Eritrea aggiungiamo le astensioni e le mancate partecipazioni al voto, otteniamo il risultato che 52 paesi rappresentati all’Onu non hanno votato la condanna dell’invasione e dei bombardamenti russi; questi 52 paesi rappresentano il 55,5 per cento della popolazione mondiale. Fra loro infatti ci sono giganti demografici come Cina, India, Pakistan, Bangladesh e Vietnam, che si sono astenuti, e come Etiopia, Marocco, Turkmenistan e Venezuela che non hanno preso parte al voto.
I 141 paesi che hanno votato la condanna della Russia rappresentano 3 miliardi e 518 milioni di persone, i 39 che hanno votato contro o si sono astenuti ne rappresentano 4 miliardi e 78 milioni; se aggiungiamo i 13 paesi che non hanno votato, ne deriva che i 52 paesi che non hanno condannato la Russia rappresentano 4 miliardi e 382 milioni di abitanti del pianeta sull’attuale totale di 7,9 miliardi. Cina e India si erano già astenute nel voto alla risoluzione di condanna dell’operato russo presentata al Consiglio di Sicurezza dell’Onu, e non partecipano alle sanzioni economiche decise dai paesi occidentali (Ue, Stati Uniti, Regno Unito, Canada, Australia, Nuova Zelanda a cui si sono aggiunte Taiwan e il Giappone).
Europa unita, Africa divisa
Un’analisi ravvicinata del voto all’assemblea dell’Onu, mostra che dei 15 stati sovrani nati dalla dissoluzione dell’Unione Sovietica 6 hanno votato la condanna della Russia. Si tratta dei tre paesi baltici aderenti all’Unione Europea (Estonia, Lettonia e Lituania), della Moldavia, della Georgia e ovviamente dell’Ucraina. Si sono astenuti in 4 (Armenia, Kazakistan, Kirghizistan e Tagikistan) mentre 3 non hanno partecipato al voto (Azerbaigian, Turkmenistan e Uzbekistan) e 2 (Russia e Bielorussia) hanno votato contro.
Il continente che si è mostrato più compatto nel voto è stato l’Europa, dove a parte alcuni stati post-sovietici tutti gli altri hanno votato compattamente a favore della mozione di condanna. Il continente più diviso e variegato è risultato l’Africa; dei suoi 54 paesi affiliati alle Nazioni Unite, 28 hanno approvato la risoluzione, 16 si sono astenuti, 9 non hanno partecipato al voto e 1 (l’Eritrea) ha votato contro. Fra gli astenuti ci sono paesi importanti come il Sudafrica e l’Algeria, così come ce ne sono fra i non votanti (Marocco ed Etiopia). Le risoluzioni dell’assemblea generale dell’Onu non sono vincolanti, ma hanno un valore politico e morale, nella misura in cui segnalano la convergenza di maggioranze di paesi su determinati dossier.