Ruba una gallina: il processo si chiude per prescrizione. Otto anni dopo

Di Chiara Rizzo
02 Ottobre 2012
La paradossale vicenda giudiziaria di un giovane calabrese reo confesso per aver rubato una gallina per la madre malata. Il dibattimento si ferma solo per la prescrizione del reato.

Otto anni di processo perché ha rubato una gallina. E adesso il processo si chiude solo perché il reato è finito in prescrizione. È l’incredibile vicenda di G.S., 38 anni, di Cirò Marina, in provincia di Crotone. I fatti: nel gennaio 2004 G.S. scavalca il recinto di una casa, ruba una gallina e la infila in un sacchetto. Sulla strada verso casa, lo sfortunato ladro si imbatte in una pattuglia dei carabinieri che gli chiede spiegazioni su quella gallina che sbuca da una busta di plastica.

PER LA MADRE MALATA. A quel punto, G.S. confessa il furto e dice ai carabinieri di aver rubato la gallina per la madre, che in quel momento è a casa a letto malata di tumore. Il giovane spiega di non avere di che vivere, di avere fame e di voler preparare un brodo per la madre. Tutto, purtroppo, vero. La madre dell’odierno imputato è infatti morta due mesi dopo il furto. Ma la legge è legge: quella sera il ragazzo è arrestato e chiuso in cella di sicurezza e l’indomani rilasciato in attesa del processo.

LENTEZZA. Da quel 2004 ad oggi si sono celebrate 18 udienze davanti al giudice del Tribunale di Crotone, Barbara Cerminara, il terzo a cui è stata affidata la causa, dopo vari rinvii e dopo che in aula sono passati e ripassati diversi testimoni, anche perché il legale difensore di G.S. ha rifiutato l’acquisizione di alcuni verbali.

TE LA REGALAVO. Già il giorno dopo l’arresto, il legittimo proprietario della gallina si era presentato in aula testimoniando davanti al giudice che, avendo compreso la situazione, quel pollo l’avrebbe regalato lui stesso al ladro se avesse saputo prima del suo bisogno. Persino di fronte a questo, però, gli ingranaggi giudiziari hanno proseguito nel loro lento iter e, dato che per furto aggravato si procede d’ufficio, è stato avviato il dibattimento.

COLPO DI SCENA. Ieri mattina, poi, la svolta con la decisione del giudice Cerminara di dichiarare il non luogo a procedere perché, dopo tutti questi anni, è intervenuta la prescrizione. Nella sua requisitoria, a dire il vero, il pm Patrizia Campana ha chiesto il proscioglimento per G.S, ma qui è arrivato il primo colpo di scena della giornata con la decisione di Cerminara di sospendere la situazione nello stato in cui è. Nella sua arringa l’avvocato difensore di G.S. ha dichiarato di rinunciare alla prescrizione perché «altrimenti il processo si sarebbe allungato ancora. Ma è un processo che merita di essere discusso, perché dimostra come la giustizia sia stata sotterrata. In Italia si può finire in galera per furto aggravato di gallina, mentre per il furto ordinario di qualche milione di euro, è il caso di qualche politico, si può restare a piede libero». Così scende il sipario sull’incredibile vicenda del ladro di gallina calabrese, lasciando inevaso un interrogativo: chissà quanto è costato alla collettività questo dibattimento durato quasi un decennio.

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