Tempi
  • ACCEDI
ABBONATI
  • Esteri
    • Guerra Ucraina
    • Unione Europea
    • USA
    • Cina
    • Cristiani perseguitati
    • Terrorismo islamico
  • Politica
    • Elly Schlein
    • Giorgia Meloni
  • Giustizia
    • Magistratura
    • Carceri
  • Economia
    • Recovery Fund
    • Lavoro
    • Euro
    • Mutui
  • Ambiente
    • Clima
    • Crisi energetica
  • Salute e bioetica
    • Covid-19
    • Eutanasia
    • Fecondazione assistita
    • Aborto
  • Chiesa
    • Cristianesimo
    • Papa Francesco
    • Benedetto XVI
    • Luigi Giussani
    • Comunione e Liberazione
  • Sfoglia Tempi
    • Sfoglia Tempi digitale
    • Giugno 2023
    • Maggio 2023
    • Aprile 2023
    • Marzo 2023
    • Febbraio 2023
    • Gennaio 2023
    • Dicembre 2022
Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
  • Esteri
    • Guerra Ucraina
    • Unione Europea
    • USA
    • Cina
    • Cristiani perseguitati
    • Terrorismo islamico
  • Politica
    • Elly Schlein
    • Giorgia Meloni
  • Giustizia
    • Magistratura
    • Carceri
  • Economia
    • Recovery Fund
    • Lavoro
    • Euro
    • Mutui
  • Ambiente
    • Clima
    • Crisi energetica
  • Salute e bioetica
    • Covid-19
    • Eutanasia
    • Fecondazione assistita
    • Aborto
  • Chiesa
    • Cristianesimo
    • Papa Francesco
    • Benedetto XVI
    • Luigi Giussani
    • Comunione e Liberazione
  • Sfoglia Tempi
    • Sfoglia Tempi digitale
    • Giugno 2023
    • Maggio 2023
    • Aprile 2023
    • Marzo 2023
    • Febbraio 2023
    • Gennaio 2023
    • Dicembre 2022
Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
Tempi
ABBONATI
Home Giustizia

Rosario Livatino e l’abisso tra «l’essere operatori del diritto e Operatori di Giustizia»

A 31 anni dalla morte del beato, pubblichiamo il suo discorso ai funerali di Elio Cucchiara. Qui un Livatino appena trentenne, nel celebrare un giudice più anziano, rivela sé stesso, e il modo in cui interpreta la vocazione di magistrato

Rosario Livatino
21/09/2021 - 2:30
Giustizia
CondividiTwittaChattaInvia
Rosario Livatino, il magistrato ucciso dalla mafia il 21 settembre del 1990, proclamato beato in odium fidei
Rosario Livatino, il magistrato ucciso dalla mafia il 21 settembre del 1990, proclamato beato in odium fidei (foto Ansa)

Tratto dal Centro Studi Livatino – Oggi, 21 settembre 2021, è il 31° anniversario della morte di Rosario Livatino, che la Chiesa cattolica ha proclamato beato il 9 maggio scorso, nella cattedrale di Agrigento. La beatificazione ha dato e sta dando provvidenziale impulso a nuove ricerche sul lavoro da lui svolto come magistrato nei 12 anni di esercizio della funzione, prima come pm poi come giudice: la Commissione parlamentare antimafia, in un lavoro svolto in collaborazione col nostro Centro Studi, ha appena pubblicato, in allegato alla relazione approvata in occasione della cerimonia di maggio, tutti i provvedimenti – sentenze e decreti di prevenzione – redatti da Livatino nell’ultimo anno di vita, quello trascorso da giudicante.

Quello che pubblichiamo a seguire è il discorso che Rosario ha tenuto il 12 settembre 1983, in occasione dei funerali di Elio Cucchiara, sostituto procuratore ad Agrigento. È il terzo degli interventi da lui pronunciati in pubblico, ed venuto fuori di recente, poiché finora erano note le conferenze Il ruolo del giudice in una società che cambia, svolta su invito del Rotary club di Canicattì, il 7 aprile 1984 (in Ida Abate, Il piccolo giudice. Fede e giustizia in Rosario Livatino, Roma 2002, pag. 97 e ss.), e Fede e diritto svolta nella sala-conferenze dell’istituto delle Suore vocazioniste, a Canicattì, il 30 aprile 1986 (in Ida Abate, ibidem, pag. 115 e ss.).

Nel testo un Livatino appena trentenne, nel celebrare un giudice più anziano, cui era legato dal punto di vita professionale e umano, rivela sé stesso, e il modo in cui interpreta la vocazione di magistrato. Sono di attuale e profondo insegnamento i richiami all’umiltà, quale elemento indispensabile per chi indossa la toga, e alla dedizione al lavoro, che giunge fino a compenetrarsi nei drammi umani quotidiani con i quali ci si imbatte.
È magistrale la distinzione, anzi – per usare le sue parole – la «differenza – sottile e abissale a un tempo – che corre tra l’essere semplicemente operatori del diritto e l’essere Operatori di Giustizia»: solo la seconda opzione permette di contrastare la «tentazione di abusare del potere – invero grande – che la legge affida alle nostre mani».
Fra due giorni, giovedì 23, S.Em. il cardinale Gualtiero Bassetti, presidente della Conferenza episcopale italiana, celebrerà la santa Messa per il beato Livatino nell’atrio della Corte di Cassazione. Nell’occasione il Centro studi a Livatino intitolato consegnerà, perché sia collocata nella cappella del Palazzo, un’immagine di Rosario, donata dalla diocesi di Agrigento allo stesso Centro Studio.

Tempi a Caorle per il Premio Luigi Amicone 2023 - Chiamare le cose con il loro nome Tempi a Caorle per il Premio Luigi Amicone 2023 - Chiamare le cose con il loro nome Tempi a Caorle per il Premio Luigi Amicone 2023 - Chiamare le cose con il loro nome
PUBBLICITÀ

Elio Cucchiara ci ha lasciati.
Ci ha lasciati in silenzio, quasi con discrezione.
Non ha tradito anche in questo estremo attimo lo stile che gli era proprio e che tutti conoscevamo e ammiravamo: chi non rammenta il suo passo silenzioso, il suo modo sommesso, quasi esitante, di inserirsi in un dialogo, il suo modo contenuto di porsi a confronto, di discutere un’idea e una procedura, schivo sempre, nel gesto, da ogni manifestazione che avesse il sapore dell’autorità od anche della sola autorevolezza, nonostante che di entrambe egli potesse farsi, a buon diritto, portatore.

In un’epoca nella quale tante censure si indirizzano a quella categoria cui egli apparteneva e il cittadino si interroga perplesso per sapere sotto quale nuova luce debba scorgere gli uomini che si attribuiscono il potere di giudicarlo, su dove siano stati smarriti quei tratti inconfondibili che gli consentivano di riconoscere il Magistrato, Elio Cucchiara non costituiva certo un motivo di perplessità; anzi, coloro che lo conoscevano – fossero essi avvocati, testi, o anche imputati – ritrovavano in lui quei trai netti limpidi e rasserenanti: il senso dell’imparzialità, dell’equidistanza, della correttezza più profonda, dell’impegno assoluto, del rapporto esclusivo con la norma scevro da quelle estranee influenze che così spesso oggi ne alterano l’applicazione disorientando quel cittadino.
È un giudizio, questo, sul quale chiunque non solo conviene in questo momento dell’ultimo saluto, ma conveniva senza esclusione, dubbio o piaggeria alcuna allorché ci era accanto.

È quel giudizio attraverso il quale chi ha l’impari compito di dire queste parole lo aveva conosciuto prima ancora di incontrarlo realmente; sono quelle frasi con le quali mi venne descritto da avvocati del Foro di Caltanissetta, che spesso avevo sentito pronunciarsi in modo estremamente severo nei confronti di altri; sono quelle frasi colle quali lo rammentava un segretario giudiziario che lo aveva collaborato molti anni or sono in una Pretura di questo territorio dove egli aveva prestato servizio quasi agli inizi della sua carriera e che di lui forse non manteneva il ricordo dei lineamenti, ma manteneva, in modo indelebile, quello del suo scrupolo, della sua totale dedizione al dovere.

Quello stesso scrupolo, quella stessa dedizione che poi ebbi la fortuna, giorno per giorno, di constatare direttamente lavorando nella stanza accanto alla sua. E dico la fortuna perché quando si muovono i primi passi in un lavoro ignoto si volge sempre lo sguardo alla ricerca di qualcuno sul cui esempio misurarsi, ai cui gesti cercare di adeguare i propri: a me occorse la felice ventura di incontrare Elio Cucchiara; e credo davvero che difficilmente avrei potuto sperare in un modello di comportamento migliore.
Era squisito in tutto: così nel porgere una requisitoria in un aspro processo d’Assise, come nel rivolgere una richiesta a un commesso.

Lo ricorderemo tutti quando veniva nelle nostre stanze, scusandosi più volte quasi timoroso di arrecare disturbo, lui, consigliere di cassazione; quando apriva una sua interpretazione, una sua idea, una sua impostazione giuridica al più aperto confronto, alla discussione incondizionata anche noi giovanissimi ultimi arrivati che appena balbettavamo in quei campi ove egli, da più di vent’anni, magistralmente, e in tanti ruoli, assolveva i propri doveri. Un grande esempio di umiltà: quell’umiltà che, come sempre avviene per chi possiede questa rara virtù, lo poneva ben al di sopra di qualunque suo interlocutore.

E come tacere del modo in cui egli viveva il proprio difficile, a tratti terribile, lavoro. Vi sono tante forme di affrontarlo: vi è quella distaccata e fredda di chi vede nelle tavole processuali solo un informe mucchio di carte che bisogna semplicemente ordinare secondo certe regole e quella di chi scorge in esse invece i drammi umani che vi si celano e che è consapevole di quanto una decisione potrà lenirli o esasperarli; v’è quella di colui che chiudendo la porta del proprio ufficio alla fine della giornata di lavoro lascia dentro di esso tutti i problemi che nel suo corso vi ha incontrato e ritrova nel privato una parentesi di sollievo e quella di colui che invece si compenetra talmente in quei problemi che li soffre fino al punto da farli propri e portarli con sé ovunque viva, macerandosi nel dubbio dell’errore ben oltre quel segno che il suo stretto dovere imporrebbe.
Inutile dire quale di queste due forme permeasse la vita di Elio Cucchiara: altri al mio posto potrebbero, con maggiore dovizia di particolari, narrare infiniti episodi nei quali lo hanno visto torturarsi moralmente fino a risentirne nel fisico per un caso giudiziario che lo occupava; torturarsi da uomo anche quando da Giudice, da magistrato, aveva ormai pronunziato la sua ultima parola.

Ancor ieri, uno dei suoi familiari più cari riandava, con dolce tristezza, a questo aspetto del suo carattere, a questa sua lealtà, a quel giuramento prestato in un giorno ormai lontano che lo portava ad essere dimentico di sé stesso e unicamente teso a individuare la soluzione più giusta per qualunque impegno lo attendesse, fosse quello di richiedere la morte civile di un uomo o il decidere la sorte di un bene in sequestro.
E in tutto questo mai una punta di orgoglio, mai un sintomo della tentazione di abusare del potere – invero grande – che la legge affida alle nostre mani; tentazione cui è facile, tanto facile, indulgere (e le cronache sono generose nel narrarci di quotidiani cedimenti).

Mi sia concesso di invitare chiunque a cercare nella propria memoria una volta, una sola volta nella quale Elio Cucchiara abbia fatto un uso men che corretto dei suoi poteri.
Tormentato, sofferto, sì; ma mai men che corretto.
E desidero qui riportare le parole colle quali un avvocato del nostro Foro, a lui vicino per tanti versi, ne parlò un giorno, forte di una sua conoscenza ben più ampia e profonda di quanto io possa vantare; disse in quell’occasione che per lui i magistrati possono dividersi in due categorie: quelli che argomentano in questo modo: «La Legge non dice che io non posso farlo e allora lo faccio», e quelli che argomentano in quest’altro modo: «La Legge non dice che io lo posso fare e quindi non lo faccio»: e concluse esprimendo il proprio avviso secondo il quale l’uomo che qui onoriamo incarnava l’idea che quella seconda categoria ispira.

E v’è differenza fra queste due categorie, fra questi due modi di informare il proprio dovere?
Sì, v’è quella stessa differenza – sottile e abissale a un tempo – che corre tra l’essere semplicemente operatori del diritto e l’essere Operatori di Giustizia.
Ed Elio Cucchiara è stato, per tutti e con tutti, un Operatore di Giustizia.

Non voglio aggiungere altro. Desidero solo ricordare ancora una sua dote, della quale ho già parlato: l’umiltà.
In questi nostri giorni, nei quali la prosopopea e l’arroganza sembrano assurte a lodevoli regole di vita, la sua lezione di umiltà è – io credo – fra le tante belle cose che ci ha lasciate, la più bella.
Ed è per essa, più che per ogni altra, che io gli dico, che noi tutti gli diciamo, grazie Elio.

Tags: centro studi livatinoRosario Livatino
CondividiTwittaInviaInvia

Contenuti correlati

Rosario Livatino

Nordio: «Rosario Livatino ci ha insegnato cos’è la carità»

1 Aprile 2023
Rosario Livatino

Il beato Livatino, risorsa preziosa per una magistratura in crisi di credibilità

21 Febbraio 2023
Rosario Livatino

L’attualità del beato Rosario Livatino

16 Gennaio 2023
il presidente del Consiglio Giorgia Meloni alla Camera per il voto di fiducia al suo governo, Roma, 25 ottobre 2022

Meloni: «Il motto di questo governo sarà: non disturbare chi vuole fare»

25 Ottobre 2022
Rosario Livatino, il magistrato ucciso dalla mafia il 21 settembre del 1990, proclamato beato in odium fidei

Meeting. Livatino, bravo giudice perché vero cristiano

21 Agosto 2022

Se i giudici aprono la strada all’ingerenza dello Stato in vicende di pertinenza della Chiesa

2 Maggio 2022

Video

Eugenia Roccella
Video

“Una famiglia radicale”. Eugenia Roccella si racconta

Redazione
15 Maggio 2023

Altri video

Lettere al direttore

Un momento del voto per le elezioni amministrative nel seggio in Piazza del Collegio Romano, Roma, 05 giugno 2016.

Non è il “vento della destra”, è il vento della realtà

Peppino Zola
6 Giugno 2023

Read more

Scrivi a Tempi

I nostri blog

  • La preghiera del mattino
    La preghiera del mattino
    L’impossibilità di un macronismo italiano (al netto delle liti tra i capponi Renzi e Calenda)
    Lodovico Festa
  • Tentar (un giudizio) non nuoce
    Tentar (un giudizio) non nuoce
    Come invertire la rotta radical ambientalista dell’Unione Europea
    Raffaele Cattaneo
  • Memoria popolare
    Memoria popolare
    Così per tanti cattolici la fede ha smesso di comunicare con la politica
    A cura di Fondazione Europa Civiltà
  • Lettere al direttore
    Lettere al direttore
    Il mio battesimo nell’alluvione, tra piadine e fango
    Marianna Bighin
  • Il Deserto dei Tartari
    Il Deserto dei Tartari
    Gli innumerevoli tratti che dimostrano la parentela tra sinistra e fascismo
    Rodolfo Casadei

Foto

Foto

A cosa serve la scuola?

25 Maggio 2023
Foto

Il sistema dei media nel pensiero di Antonio Pilati

25 Maggio 2023
Un missile russo colpisce una casa a Odessa
Foto

L’impegno per un cessate il fuoco immediato

25 Maggio 2023
Marcello Pera, filosofo e senatore
Foto

Dialogo a Roma tra Pera e Camisasca (e sant’Agostino)

16 Maggio 2023
Foto

“Una famiglia radicale”. Presentazione del libro di Eugenia Roccella a Milano

11 Maggio 2023

Altre foto

Reg. del Trib. di Milano n. 332 dell’11/6/1994

Codice ISSN
online 2499-4308 | cartaceo 2037-1241

Direttore responsabile
Emanuele Boffi

Editore
Contrattempi Società Cooperativa
Via Traù, 2 – 20159 Milano
[email protected]
C. F. / P. Iva 10139010960
Iscrizione ROC n. 30851

Redazione
Via Traù, 2 – 20159 Milano
+39 02.51829864
[email protected]

  • Chi siamo
  • Scrivi a Tempi
  • Iscriviti alla newsletter
  • Pubblicità
  • Privacy policy
  • Preferenze Privacy
  • Sfoglia Tempi digitale
  • Gestione abbonamento
  • Abbonati con carta di credito
  • Abbonati con bonifico/bollettino
  • Archivio storico

Copyright © Contrattempi Società Cooperativa. Tutti i diritti sono riservati | Contributi incassati nel 2022: euro 211.883,40. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70

Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
  • ACCEDI
  • Sfoglia Tempi
    • Sfoglia Tempi digitale
    • Giugno 2023
    • Maggio 2023
    • Aprile 2023
    • Marzo 2023
    • Febbraio 2023
    • Gennaio 2023
    • Dicembre 2022
  • Esteri
    • Guerra Ucraina
    • Unione Europea
    • USA
    • Cina
    • Cristiani perseguitati
    • Terrorismo islamico
  • Politica
    • Elly Schlein
    • Giorgia Meloni
  • Giustizia
    • Magistratura
    • Carceri
  • Scuola
    • Scuole paritarie
    • Educazione
  • Ambiente
    • Clima
    • Crisi energetica
  • Salute e bioetica
  • Chiesa
    • Cristianesimo
    • Papa Francesco
    • Benedetto XVI
    • Luigi Giussani
    • Comunione e Liberazione
  • Cultura
    • Libri
  • Economia
    • Recovery Fund
    • Lavoro
    • Euro
    • Mutui
  • Società
    • Obiettivi di sviluppo sostenibile
    • Razzismo
    • Politicamente corretto
    • Lgbt
    • Sport
  • Spettacolo
    • Cinema
    • Tv
    • Musica
  • Tempi Media
    • News
    • I nostri blog
    • Video
    • Foto

Welcome Back!

Login to your account below

Forgotten Password? Sign Up

Create New Account!

Fill the forms bellow to register

All fields are required. Log In

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Log In

Add New Playlist