Roccella alla Manif pour tous: “Non siamo omofobi né reazionari. Ma il matrimonio non si tocca”

Di Eugenia Roccella
26 Maggio 2013
"E’ in corso una strana guerra tra il senso comune e il luogo comune". L'intervento di Eugenia Roccella a Parigi

Pubblichiamo l’intervento di Eugenia Roccella, tenuto oggi alla Manif pour tous di Parigi.

Cari amici,

ho seguito la vostra lotta fin dall’inizio, una lotta coraggiosa, condotta con intelligenza, tenacia e creatività. Ho cercato di far conoscere anche in Italia quello che stavate facendo, giorno dopo giorno, ho raccontato il caso di Franck Talleu, e abbiamo manifestato insieme, italiani e francesi, davanti all’ambasciata di Francia a Roma, con alcuni nostri parlamentari che indossavano le t-shirt della manif.

Nel maggio del 2007 anche noi italiani siamo scesi in piazza, ma siamo stati più fortunati: siamo riusciti a bloccare una legge che minacciava la famiglia, e il governo Prodi che l’aveva proposta è caduto dopo pochi mesi. Io ero portavoce di quella manifestazione, il family day, che ha portato a Roma oltre un milione di persone. Voglio ripetere qui, oggi, alcune delle cose dette allora. Perché siamo qui? Siamo qui perché abbiamo nel cuore un’esperienza fondamentale, che ci unisce: siamo tutti nati nel grembo di una donna, generati da un atto d’amore tra un uomo e una donna. Siamo tutti figli di una madre e di un padre: laici e cattolici, credenti e non credenti, islamici ed ebrei, omosessuali ed eterosessuali. E’ su questo che si fonda l’unicità della famiglia: sulla relazione tra persone sessualmente differenti, una differenza che permette la continuità tra le generazioni, padri, madri, nonni, nipoti, antenati, collegando il passato e il futuro degli esseri umani. Ed  è questo che difendiamo, senza nessuna traccia di omofobia e di ideologie reazionarie. Non vogliamo giudicare gli altri, non vogliamo esibire le nostre famiglie, che sono come tutte le altre: belle, brutte, felici o meno felici. Ma sono preziose, perché creano quel senso profondo di appartenenza, di consapevolezza delle origini, così necessario allo sviluppo dell’identità individuale, della personalità.

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Ognuno è libero di contrarre e sciogliere legami d’amore, di vivere le proprie emozioni con chi vuole, senza però toccare il matrimonio, che non è un diritto, qualcosa che deve essere offerto a tutti, come fosse una distribuzione di brioche: è un’istituzione, una vecchia e gloriosa istituzione umana che non merita di essere distrutta e svuotata di significato. Chi come me è cattolico, avrà sempre il matrimonio religioso, il sacramento, mentre sono proprio i non credenti che dovrebbero ribellarsi a una manipolazione così radicale della nostra storia e della stessa condizione umana. Oggi non è più il matrimonio che legittima i figli, ma i figli che legittimano il nuovo matrimonio per tutti: figli non più nati da un atto d’amore, ma che si possono ottenere attraverso pratiche di laboratorio che aprono un nuovo mercato, e nuove forme di sfruttamento delle donne e del loro corpo. Non si può più dire mamma e papà, si dice, in molti paesi, genitore uno e genitore due, o altre formule simili. In Italia c’è un vecchio detto,  “di mamma ce n’è una sola”, oggi non è più vero, ci possono essere fino a 6 genitori, due sociali e 4 biologici, grazie a uno smontaggio del corpo e della genitorialità, e a contratti di affitto e compravendita dell’umano.

E’ in corso una strana guerra tra il senso comune e il luogo comune: il luogo comune è fatto da quello che vediamo alle televisioni, che leggiamo sulla stampa, che ci viene proposto da una gran parte della classe dirigente e delle élite. Il senso comune, invece, è quella resistenza del cuore che unisce tanti di noi, e ci impedisce di credere davvero alla visione del mondo che viene proposta: il senso comune è l’esperienza della nostra vita e delle persone che amiamo, è quello che ci continua a far pensare che ci devono essere, per ogni bambino, una mamma e un papà. Noi vogliamo che anche i nostri figli e i nostri nipoti possano sentirsi chiamare mamma e papà.

Sono qui con voi perché penso che dobbiamo costruire una rete europea per difendere l’ecologia umana, dobbiamo lottare insieme e organizzare un movimento comune. Sono orgogliosa della vostra battaglia che è anche la mia, perché è quella di un’Europa che non vuole negare se stessa, la propria cultura e le proprie radici.

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20 commenti

  1. Cisco

    La vera violenza e’ non guardare alla realtà, che esiste grazie all’eterosessualita’, che quindi ha bisogno di una valorizzazione specifica che in tutte le culture e’ stata riconosciuta nel matrimonio. Il resto e’ propaganda.

    1. giuseppeburgio

      se l’eterosessualità ha bisogno di essere “valorizzata” attraverso il matrimonio, mi sa che siete alla frutta.

      1. Cisco

        Mi sa che alla frutta sei tu che vuoi rendere orfani di madre dei figli ordinati on demand. Vergognati almeno un po’.

    2. giulio

      cisco il matrimonio non serve a valorizzare quanto sei maschio te e femmina tu moie… che poi è tutto da vedere… il matrimonio serve a regolamentare le convivenze stabili, fine. se poi vuoi ti diamo la medaglia al maschione dell’anno così ti senti valorizzato

      1. giuseppeburgio

        anch’io propongo cisco “maschione dell’anno”!

        poi, siccome scrive anche che “la realtà, che esiste grazie all’eterosessualità” propongo il premio come pensatore del secolo.

        al giorno d’oggi servono nuovi eroi.

        1. giulio

          io lo proporrei per il titolo di inseminatore folle, senza il succo dei suoi reni l’umanità si sarebbe già estinta… che ques’omo possa conoscere ancora centinaia di fanciulle e assicurare a noi tutti una progene

          1. Q.B.

            Speriamo che lo faccia, certo. Perché se aspettiamo chi non ha capito le funzioni degli orifizi l’umanità scompare; gay, carlimasi e burgi compresi.

            E a questo non hai mai dato una risposta nel merito, vero carlomasi?

            A proposito: burgioooo continua così…rifacce ride’!!

      2. Cisco

        Sapevo che l’eccesso di stimolazione della ghiandola prostatica potesse compromettere almeno in parte le facoltà mentali di un individuo, ma non fino al vostro livello. La valorizzazione dipende dalla necessità di proteggere la possibilità di due persone di avere e allevare la prole, che è l’unico dovere che abbia una ripercussione sociale. Gli affetti personali non devono essere riconosciuti pubblicamente, sia perché non si possono misurare sia perché se anche si potessero misurare restano comunque un sentimento privato. Sposatevi tra gay e lesbiche, che già potete farlo!

        1. giuseppeburgio

          a sto punto, per cisco propongo il Nobel.

          1. Q.B.

            Ho capito solo ora da ove nasce la rabbia di burgio verso i cattolici. Contemporaneamente ho capito l’origine dell’espressione “ti brucia il c…” per esprime l’idea di qualcosa che ti ha provocato un profondo risentimento.

        2. giulio

          dai, ma sei un genio, dovresti scrivere almeno 4 saggi:
          psicologia: l’omosessualità è una malattia (rivoluzioni 40 anni di studi)
          medicina: legame tra facoltà mentali e prostata (studio assolutamente inedito, saresti un precursore)
          diritto e sociologia: una coppia vale il numero di figli che ha prodotto… se non produci figli, non potendo misurare in altro modo il tuo affetto non ti spetta nessun diritto
          diritti: i gay si sposano tra gay (la prima metà del libro spieghi cosa intendi con una cosa del genere)

          1. Q.B.

            L’omosessualità è una malattia e praticandola ti becchi le malattie (e voi lo dovete sapere);
            Il legame tra prostata e facoltà mentali è provato (dai post tuoi e del comico post-brechtiano burgio);
            La coppia che genera figli vale di più (certamente più di voi);
            I gay si sposano solo a carnevale, quando ogni scherzo vale: poi si torna seri, gli uomini si vestono da uomini e vivono da uomini e vanno con le donne con le quali copulano, generano prole che talvolta si chiama burgio o giulio (ma si sa, la natura non è perfetta).

            Tutto il resto è vita.

  2. giuliano

    ma quanti stronzi di sinistra che scrivono qui, e sono pure contenti di modificare la realtà, sono dei veri OGM

  3. beppe

    intanto sui mezzi di ” disinformazione ” ( tra i tanti canale 5 ore 20 e LA STAMPA in prima pagina ) a Parigi hanno sfilato GLI ANTI GAY. avete capito ? questa sarebbe la loro libertà. è uno schifo

    1. giulio

      perché non siete un gruppo di persone omofobe e violente contrarie all’autodeterminazione e felicità altru?

      1. giuseppeburgio

        Giulio, non infierire.
        Sì, questi sono un gruppo di persone omofobe e violente – ma tutto sommato (forse) hanno un cuore, e il loro week end è stato difficile.
        A Bologna hanno preso una batosta, a Parigi erano affiancati solo da gruppuscoli di neo fascisti (quasi 300 arresti, 36 feriti), Bagnasko ha dato la comunione a Luxuria (mi chiedo come l’ostia non le sia andata di traverso), presto l’omofobia diventerà reato e dovranno stare attenti a come parlano, il papa gira con le scarpe rotte così i gonzi credono che la chiesa è povera…
        Tempi duri.

        1. giuseppeburgio

          …scusa dimenticavo l’ultima disgrazia: gli articoli di antoniosocci su libero.

          1. giulio

            ecco qui un articolo un minimo più obiettivo:
            ht
            tp://w
            ww.repubblica.it/esteri/2013/05/26/news/nozze_gay_tensione_alta_a_parigi_oppositori_sfilano_in_piazza-59668588/
            scontri con la polizia, 150.000 partecipanti e 3 francesi su 4 sono stufi degli anti-gay

      2. giuliano

        grande Giulio,da quando essere gay vuol dire appartenere a un popolo e una razza distinta e quindi vuole l’autodeterminazione ?? peccato che da sempre e pure per la scienza il comportamento gay è una malattia della psiche, una anomalia delle percezione del proprio sesso, e in molti casi curabile. Se ti sbrighi fai in tempo a curarti anche tu

        1. giulio

          giuliano sei una persona malata, fatti curare. mi fai una grande pena e provo compassione per te e la tua vita così infelice. spero tu possa passare questo momento e tornare normale. ma hai bisogno di aiuto. fatti curare.
          però caro giuliano devo ammettere che le persone come te fanno apparire i detrattori del matrimonio gay così ridicoli che è ancora più facile portare avanti questa battaglia di diritti. grazie

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