Roberto Perrone e il suo romanzo familiare e gustoso

Di Laura Borselli
19 Maggio 2013
Augusto si innamora della figlia dell'acerrimo competitor del padre. Una storia di rivalità e riavvicinamenti, piacevole e gustosa come le tante ricette riportate nel libro, assaggiate dallo stesso autore

Quando ci s’affeziona ad alcuni autori si diventa fedeli e severi, inflessibili recensori di ogni storia costantemente paragonata a quelle che ci avevano fatto innamorare. Così è naturale notare che l’ultima fatica di Roberto Perrone è lontanissima dagli esordi minimalisti e discreti degli inizi, dalle storie narrate ne La Lunga e prima ancora in Zamora. Molto tempo è passato da allora e Perrone, che di professione fa il giornalista sportivo e da un po’ anche il recensore di ristoranti per il Corriere della Sera, ha imparato l’arte del romanziere e oggi dà vita a storie e personaggi del tutto diversi da quelli degli esordi, pur mantenendosi fedeli ad alcuni tratti: l’amore per la cucina, il legame costante con la Liguria (Perrone è nato a Rapallo), l’attrazione fatale per le donne e per lo sport.
Leggendo La cucina degli amori impossibili (Mondadori, 290 pagine, 17 euro) si ha dunque la sensazione di percorrere vie totalmente nuove eppure conosciute, dove ogni angolo accende un ricordo. È proprio questa capacità dell’autore, di creare familiarità e calore, a fare di questo romanzo un piacevole compagno di serate o di pomeriggi sotto l’ombrellone.

Augusto è un ligure trapiantato in America, lì è fuggito vent’anni fa per giocare a basket (è arrivato all’Nba) e sfuggire al destino di figlio di Cesare Cavasso, quel padre autoritario e severo che l’avrebbe voluto suo erede nel pluripremiato ristorante di famiglia. Augusto taglia i rapporti col padre, si adatta bene in quell’America di cui può conoscere i vizi e le virtù. Poi un giorno, quasi al termine della sua carriera, diretto Jack, il manager che tutti vorrebbero per sentirsi dire le cose come stanno, lo informa che suo padre è morto. Non ha particolari entusiasmi, Augusto, quando prende l’aereo. Si accende solo sul volo, quando conosce Rossella, diretta come lui a Milano. L’attrazione finisce una volta scesi dall’aereo quando la sorella di Augusto che lo aspetta all’aeroporto riconosce la ragazza: è la figlia dell’ex sous chef di Cesare, quello che gli avrebbe rubato i segreti di cucina e con cui il ristorante della famiglia Cavasso è in perenne competizione.
Così comincia una storia di rivalità e riavvicinamenti, di riscoperta di un mondo che Augusto aveva abbandonato e che d’improvviso si ritrova a voler recuperare, fosse solo per tentare di restare vicino alla sua Rossella. Una storia piacevole e gustosa, come le tante ricette che Perrone riporta nel libro e che sono il frutto delle sue infaticabili Scorribande di buongustaio (la rubrica gastronomica che tiene ogni sabato per il Corriere della Sera).

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