A Natale, la giungla della pubblicità sferra il suo attacco più feroce, tanto che, cronometro alla mano, in un programma pomeridiano di mezz’ora la pubblicità dura dieci minuti, che influiranno certo sul cervello dei nostri bambini, mai però come l’astuzia di una madre. L’astuzia di una madre parte da lontano: preparazione della letterina a Gesù Bambino. Al figlio verrà prima chiesto che cosa desidera per Natale, poi dopo che il povero ignaro avrà elencato i giochi visti nelle ultime pubblicità, l’astuta madre inizierà a parlare di quelle cose che lei sa piacciono davvero al figlio, userà tutti i mezzi a sua disposizione, compreso l’aggiornamento sugli ultimi giochi in commercio, per affascinare il figlio e alla fine state pur certi che la letterina sarà a prova di volpe. Il secondo consiglio è questo: un bambino impara a giocare con la mamma o con il papà o con i fratelli maggiori; quello che a loro piace fare insieme a lui, il bambino imparerà.
L’astuta madre dovrà tenere conto di questo: cosa mi piace fare: le costruzioni, mio figlio fa costruzioni fantastiche perché io ho cominciato con lui, e lui le fa con le sue sorelle; cosa piace a mio marito: andare a cavallo, giocare a tennis; regalerò a mio figlio e a suo padre una bella racchetta (o un cavallo), e , viva l’astuzia, anche il noleggio di un campo da tennis, per alcune ore o per tutto l’anno (o una stalla). Questi consigli partono da questo ovvio, per alcuni ma non per tutti, presupposto: i genitori vogliono bene al figlio più della pubblicità, e di tutti gli altri venditori.
Dal punto di vista della funzione del gioco per una bambina non c’è alcuna differenza tra il passeggino dell’Euromercato che costa dodicimilalire, quello di Primus che costa trecentoottantamila, e quello riciclato da nostra cognata con l’aggiunta di qualche optional; ci sarà forse qualche differenza strutturale, ma per nostra figlia servono tutti per trasportare bambole da dieci o centomila lire, oggetti e sorelline.
Il regalo di Natale deve essere speciale e sorprendente, come lo è questo giorno, così le semplici bolle tanto desiderate dalla più piccola, saranno quelle giganti e innumerevoli, i pennarelli si presenteranno in una bella valigetta con matite e acquerelli, la gonna o il mantello che facciamo noi saranno abbelliti da nastri argentei e magari da qualche collana (di quelle da principessa) che teniamo in fondo ad un cassetto; il Lego sarà quella scatola che durante l’anno non si regala, e se ai nostri maschi più grandi vogliamo regalare il Subbuteo, attaccheremo la tela del gioco ad un asse di legno, seguendo le istruzioni contenute nella scatola, è quel piccolo lavoro che rende speciale un gioco.
Un bel libro non può mancare: fiabe tradizionali, o regionali come quelle della Demetra per i più piccoli, ma anche per i grandi le fiabe irlandesi della BUR, o comunque libri con qualche bella avventura.
Se poi vogliamo essere più che sorprendenti ecco alcune idee: un campo da calcio, possibilmente con la squadra, una casetta di legno, possibilmente su di un albero, il solito cavallo possibilmente con lezioni d’equitazione, un pianoforte, possibilmente col maestro, pattini per tutta la famiglia, possibilmente con un sabato ogni tanto al Parco di Monza. E se ci scappa un regalo indotto da qualcuno e inutile, pazienza, ricordiamoci che l’astuzia va coltivata .