Stefano Filippi, inviato de Il Giornale, ha selezionato per Tempi le notizie più interessanti della giornata: «Il caso Ruby è lo scontro finale tra pm, che mettono alla gogna mediatica Berlusconi, e il premier; la Cgil vuole ricorrere alla Corte Costituzionale contro il referendum di Mirafiori, siamo patologici; la mania firmatoria, vedi l’appello a favore di Battisti, in Italia è davvero troppo diffusa».
Silvio Berlusconi ha sferrato il suo contrattacco attraverso un videomessaggio ai promotori della libertà.
Mi sembra che questo sia lo scontro finale tra Berlusconi e giudici, che hanno individuato nella questione sessuale il vero punto debole del premier. Infatti, proprio come è successo con Tangentopoli, magari non si riesce ad arrivare a grandi condanne, intanto però si ottiene lo sputtanamento totale, la gogna mediatica e la carcerazione preventiva di una classe politica. La procura di Milano, inoltre, ha affermato di avere prove consistenti mentre Berlusconi ha detto che le accuse sono prive di fondamento. Quindi vedremo, è lo scontro finale: o la procura distrugge Berlusconi o si capirà che c’è un accanimento nei confronti del presidente del Consiglio.
Il referendum di Mirafiori ha sancito la vittoria del sì e la Cgil minaccia di ricorrere alla Corte Costituzionale.
In Italia ormai non puoi fare niente senza l’avallo della magistratura. Come dice il Censis, siamo così privi di desiderio e dignità che per accordarci su qualunque cosa dobbiamo ricorrere alla magistratura. Non si discute più seduti a un tavolo. I pm rappresentano il nuovo potere salvifico: è una patologia del sistema italiano e bisognerebbe chiedersi da dove si può ripartire per costruire un nuovo tessuto di responsabilità.
Ha fatto discutere la proposta di un assessore della provincia di Venezia: bandiamo dalle biblioteche i libri degli autori che hanno chiesto la liberazione del terrorista Cesare Battisti.
Anni fa c’erano state delle raccolte firme a favore del suo rilascio. Togliere i libri dalle biblioteche sinceramente mi sembra un po’ troppo, però il fenomeno delle liste in Italia è preoccupante. La famosa lista contro Calabresi sappiamo tutti che effetti ha avuto. L’appello a favore di Battisti non avrà un esito così clamoroso ma la volontà degli intellettuali di dettare la linea e difendere l’indifendibile è un’altra patologia. Questa mania firmatoria è davvero esagerata.
Reg. del Trib. di Milano n. 332 dell’11/6/1994
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