
Raid Nato su Tripoli: colpito il bunker di Gheddafi
Cinque esplosioni hanno scosso Tripoli nella notte, secondo quanto riferito da testimoni, mentre degli aerei sorvolavano la capitale libica. Nuvole di fumo sono visibili vicino alle sedi della televisione di Stato e dell’agenzia ufficiale Jana. Fonti ufficiali libiche hanno ricondotto ad un attacco Nato, il secondo in una settimana alla capitale Tripoli, in cui sarebbe stato distrutta la sede dell’ Alta commissione per l’infanzia. Non si hanno notizia di eventuali vittime ma quattro bambini sarebbero rimasti feriti.
Nell’attacco su Tripoli gli aerei della Nato hanno colpito il compound di Bab al-Aziziya, all’interno del quale si trova una delle residenze del colonnello Muammar Gheddafi, e altri obiettivi, tra cui un palazzo che si ritiene essere una sede dell’intelligence libica, un edificio governativo e un centro per le comunicazioni telefoniche.
Funzionari libici hanno condotto alcuni giornalisti a vedere l’edificio governativo distrutto, una vecchia costruzione coloniale situata nella zona di Dahmani. I funzionari hanno detto che l’attacco sarebbe avvenuto lunedì notte, e sarebbe stato sferrato con un missile. Nelle vicinanze vi sono due torri per le telecomunicazioni situate rispettivamente a 100 e a 700 metri dall’edificio, già danneggiato, secondo le fonti libiche, nel primo attacco, datato 30 aprile. Nessuna delle due torri sembra aver subito danni.
Cinque esplosioni, riconducibili ad un possibile attacco missilistico Nato contro il compound di Muammar Gheddafi, sono state udite a Tripoli. Lo riferiscono testimoni dell’agenzia Reuters. Un giornalista dell’Afp ha intanto riferito che alcuni velivoli hanno condotto nella notte una serie di violenti attacchi aerei sulla capitale libica.
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