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Un discorso presidenziale di appena dieci minuti, niente carri armati alla parata e niente sorvolo dei cacciabombardieri: le celebrazioni moscovite in tono minore della Giornata della vittoria dell’Unione Sovietica sul nazismo hanno comunicato quello che qualsiasi evento in tono minore comunica, cioè debolezza. Non hanno sfilato nemmeno i discendenti dei combattenti della Seconda Guerra mondiale con le foto dei loro antenati caduti in battaglia, cioè il Reggimento Immortale, che l’anno scorso comprendeva anche caduti delle repubbliche del Donbass e dell’esercito russo impegnato nella “operazione militare speciale”: c’era il rischio di gesti di protesta da parte di singoli.
L’immagine di un paese sulla difensiva
Che la scenografia ridotta nascesse da esigenze di sicurezza (meno di una settimana fa ci sarebbe stato un attacco di droni contro il Cremlino) o dalla necessità di non distogliere mezzi impegnati sul fronte ucraino, poco cambia: le celebrazioni, paragonate a quelle ...
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