Processi Berlusconi. Due sentenze in arrivo. I pm vogliono tenerlo fuori dal parlamento?

Di Redazione
11 Marzo 2013
L'ex premier attende due sentenze: rubygate e diritti tv. Ottiene il legittimo impedimento per la prima, ma lo scontro con la procura non si placa. Il Pdl protesta

Silvio Berlusconi nel processo Ruby ha ottenuto il legittimo impedimento. Lo hanno deciso i giudici della quarta sezione penale del tribunale di Milano, accogliendo la richiesta dei legali dell’ex premier. In base al certificato preparato dai medici fiscali, il leader del Pdl soffre di uno «scompenso pressorio» e non può quindi partecipare all’udienza. Uno dei legali di Berlsuconi, l’avvocato Niccolò Ghedini, ha così commentato: «Era sufficiente leggere certificati dei medici curanti per rinviare l’udienza di oggi».
Intanto oggi a Milano i parlamentari del Pdl, si sono recati davanti al Tribunale, manifestando il loro sdegno per le ultime vicende che hanno coinvolto il leader del partito. Il segretario Angelino Alfano, che ha proposto un Aventino per le prime sedute alla Camera  in segno di protesta per la questione giustizia, ha dichiarato: «Noi abbiamo un interlocutore di cui ci fidiamo, che è il presidente della Repubblica e del Csm, Napolitano a cui affidiamo la nostra preoccupazione per questa emergenza democratica».

Quali sono i procedimenti di cui si parla e in cui è implicato Berlusconi? Dopo essere stato condannato a un anno per “concorso in violazione del segreto d’ufficio“, l’ex premier attende due sentenze che dovrebbero arrivare entro la fine di marzo. Era attesa per il 18 marzo, ma slitta di almeno una settimana a causa del legittimo impedimento, la sentenza del processo Rubygate, nel quale Berlusconi è accusato di prostituzione minorile e concussione. La sentenza sulla presunta frode fiscale nella compravendita di diritti televisivi da parte di Mediaset dovrebbe invece arrivare il 23 marzo.

RUBYGATE. Silvio Berlusconi è accusato dai pm di Milano di prostituzione minorile e di concussione. Di aver concupito la diciassettenne Karima el Mahroug (alias Ruby Rubacuori), o comunque di averle dato il permesso di partecipare a festini a luci rosse nella sua residenza di Arcore. Inoltre è accusato di aver suggerito ad alcuni funzionari di Polizia della questura di Milano, con lo scopo di ottenerne un rapido rilascio dopo un suo fermo, che Ruby fosse la nipote dell’ex presidente egiziano Hosni Mubarak. La sentenza potrebbe prevedere l’interdizione immediata dai pubblici uffici e quindi terrebbe fuori dal parlamento il leader del Pdl.

COMPRAVENDITA DI DIRITTI TV.  Già condannato in primo grado dal Tribunale di Milano per frode fiscale, Berlusconi sta attendendo la sentenza d’appello. La corte, che lo condannò a quattro anni di reclusione e cinque anni di interdizione dai pubblici uffici, definì il leader del Pdl «dominus indiscusso» di un sistema che portò in pochi anni a «un’evasione fiscale notevolissima» (7,3  milioni di euro), grazie a una presunta «naturale capacità a delinquere» e all’uso di società off-shore gestite da suoi «fidatissimi collaboratori». Gli avvocati di Berlusconi hanno obiettato che, per le medesime accuse riferite agli anni successivi a quelli contestati dalla Procura di Milano, la corte di Cassazione di Roma si è pronunciata per il proscioglimento di Berlusconi «perché il fatto non sussiste».

COMPRAVENDITA DI PARLAMENTARI. «Ho già rilasciato interrogatorio spontaneo alla procura di Napoli, segnalando l’altissimo valore politico dell’accordo federativo tra Forza Italia e Italiani nel mondo». Sei anni dopo aver rilasciato dichiarazioni, Sergio De Gregorio ha cambiato versione sui fatti che lo portarono nel 2006 ad abbandonare il centrosinistra guidato da Romano Prodi e passare al centrodestra. Mentre rimane ancora indagato dalla Procura di Napoli per i suoi presunti rapporti con alcuni esponenti della camorra e per una truffa ai danni dello stato, De Gregorio avrebbe deciso di ristabilire spontaneamente la sua verità sulla vicenda trasformistica che lo vide coinvolto all’epoca dell’ultimo governo Prodi.
In un interrogatorio rilasciato a Henry John  Woodcock, che ha chiesto per Berlusconi il giudizio immediato, ha affermato che i tre milioni di ignota provenienza trovati sul suo conto corrente siano da addebitarsi a un “regalo” del leader del Pdl per il suo cambio di casacca. De Gregorio ha precisato ai magistrati napoletani che non era solo Berlusconi a volere la caduta di Prodi, ma anche la Cia. «Il capo della Cia all’ambasciata» di Roma, Robert Gorelik, durante un incontro avrebbe detto all’allora ministro della giustizia Clemente Mastella «che l’amministrazione americana avrebbe avuto riconoscenza per chi avesse messo fine» al governo Prodi.

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1 commento

  1. luigi lupo

    I parlamentari Pdl hanno manifestato a Palazzo di Giustizia di Milano in difesa del loro leader Berlusconi.
    Tantissimi di loro sono gli stessi che hanno votato alla Camera che Ruby era la nipote di Mubarak.
    Cosa non fanno appena il loro capo-padrone fà schioccare le dita.

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