Porto per Churchill e un caffè nero per Fleming. A ognuno la sua colazione

Di Elisabetta Longo
04 Marzo 2013
Il libro "The Breakfast Bible" racconta le abitudini alimentari di molti personaggi storici. E svela perché la mattina mangiamo marmellata e beviamo the

La colazione è il pasto più importante della giornata, dicono i nutrizionisti. Tanto importante da giustificare persino quattro brioche ingurgitate di fila, come racconta il giornalista gastronomico Seb Emina in The Breakfast Bible, un libro che raccoglie le abitudini mattutine dei cinque continenti assieme ad aneddoti sul risveglio di alcuni personaggi famosi.

UNA PINTA DI PORTO. Winston Churchill, durante un volo tra Londra e New York, rispose così allo stuart che gli chiedeva cosa gradisse per colazione: «Una pinta di buon porto, grazie». Non si sa se il primo ministro inglese stesse scherzando, ma che spesso cominciasse la giornata con whisky e sigaro non è certo un mistero. E guai a fargli notare quanto fosse poco salutare.

IL SANDWICH DI ELVIS. Il politico e storico inglese Samuel Pepys affrontava la scrittura con pasticcio di tacchino, un petto d’oca e una bella porzione di gelatina di vitello. E che dire di Elvis Presley e del suo famoso sandwich fritto a base di banane, burro d’arachidi e un buon contorno di salsicce. L’autore di The Breakfast Bible svela che l’abitudine di introdurre carne a colazione è nata nel dodicesimo secolo, quando alcuni coristi sfortunati cominciarono a nutrirsi così non avendo a disposizione dolci ma uova e scarti di maiale da friggere. L’abitudine di bere the a colazione, invece, è del 1662, a seguito del matrimonio del re d’Inghilterra Carlo II con la portoghese Caterina de Braganza, che esportò anche l’usanza di consumare marmellata.

LE UOVA. La scrittrice Jane Austen prediligeva il pane tostato e un uovo fritto la mattina, e propose questa colazione a molti personaggi dei suoi romanzi. Charles Dickens, invece, preferiva la crema aromatizzata al rum. Il creatore di James Bond, Ian Fleming, amava la sua tazza di caffè nero, amaro e forte, e un uovo sodo, sempre e solo quello deposto dalla gallina che aveva in cortile. Ma come diceva sempre Churchill, non è importante cosa si mangia a colazione, ma con chi: «In quarant’anni di matrimonio, io e mia moglie abbiamo fatto il primo pasto assieme solo due o tre volte. È stata un’esperienza così tremenda che abbiamo dovuto smettere».

 

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