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L’Iran ha abolito la polizia morale? Non proprio

Di Amedeo Lascaris
07 Dicembre 2022
Mentre proseguono le proteste nel paese, il regime cambia tattica e punta su basso profilo e persuasione. Ma nessun passo indietro: i compiti delle "pattuglie di orientamento" passano solo ad altri corpi di polizia
Iran
L'Ayatollah Ali Khamenei parla a un raduno dei basij, le forze paramilitari volontarie iraniane, lo scorso 26 novembre (foto Ansa)


Da ormai 80 giorni l’Iran sembra sul punto di cadere sotto i colpi della più grande ondata di proteste dalla Rivoluzione islamica del 1979. Tuttavia, una disgregazione del regime con il sostegno magari di una parte delle forze armate, meno ideologizzate dei Guardiani della rivoluzione (i cosiddetti pasdaran), sembra ancora molto lontana. Le proteste proseguono nonostante 470 morti e oltre 18.000 arresti, ma il regime di Teheran sembra resistere e sta facendo di tutto per evitare “passi falsi” che potrebbero portare ad uno strappo totale e quindi ad una vera contro-rivoluzione.

Una notizia data troppo in fretta
Un caso indicativo è stata l’abolizione della famigerata polizia religiosa iraniana, la Gasht-e Ershad (letteralmente pattuglia di orientamento), responsabile dell’arresto e della morte a metà settembre della 22enne curda Mahsa Amini, divenuta il simbolo delle manifestazioni contro il sistema ideologico religioso iraniano.
Lo scorso 3 dicembre i media occidentali ha...

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